Le donne sfollate a causa degli attacchi delle forze israeliane in Libano sono costrette ad usare pezzi di stoffa e sacchetti di plastica neri al posto di assorbenti denuncia ActionAid.
Le donne e le ragazze stanno affrontando le mestruazioni senza privacy e senza accesso a medicine, servizi igienici e acqua pulita, e hanno fatto ricorso al legare borse nere di plastica intorno alla vita come soluzione d’emergenza, spiega l’Unione democratica delle donne libanesi (RDFL), una delle Ong partner sul campo di ActionAid. I team umanitari stanno fornendo kit igienici a donne e ragazze, che includono prodotti per l’igiene personale come sapone, assorbenti, salviette e disinfettanti. Ma le risorse economiche per i kit sono limitate e il numero di sfollati continua a crescere. Più di 608.000 persone sono attualmente sfollate a causa del conflitto in Libano, secondo le Nazioni Unite, e più della metà di loro sono donne e ragazze. Circa 170.000 persone cercano attualmente riparo nei rifugi approntati negli ultimi giorni, mentre più di 12.000 vivono in edifici fatiscenti, tende, parchi o per strada.
Molte delle persone sfollate hanno poco accesso al cibo o all’acqua pulita. Ma per le donne, il conflitto ha portato ulteriori difficoltà.
“Le condizioni [nei rifugi] sono molto dure e disumane,” ha detto Roula Zeaiter, Program Manager di RDFL. “La gente ha ricevuto materassi e coperte, ma ci sono bisogni fondamentali che passano inosservati, in particolare le esigenze delle donne”.
Nella regione della Bekaa, dove RDFL sta sostenendo le donne nei rifugi, il costo degli assorbenti è aumentato, poichè tutti i rivenditori hanno alzato i prezzi in risposta alla crisi. Per le famiglie sfollate, già spinte al limite da anni di crisi economica, i prodotti igienici e intimi sono un lusso che non possono permettersi.
Molte delle scuole dove le persone sono ospitate non hanno aree doccia separate tra uomini e donne e le donne non hanno modo di lavarsi e avere protezione. Alcune ONG hanno installato delle docce di fortuna, ma sono ben lungi dall’essere sufficienti per l’enorme quantità di persone.
“Il caos delle ultime settimane ha portato shock e panico in tutto il Libano. Anche nei migliori scenari nei rifugi il rapporto è una doccia per ogni 100 persone, rendendo davvero difficile mantenere l’igiene e la dignità personale per le donne durante il ciclo” ha detto Sabine Abiaad, coordinatrice delle campagne regionali di ActionAid con sede a Beirut. “Immaginate di dover gestire le vostre mestruazioni senza carta igienica, assorbenti e nessuna possibilità di lavarsi. Da un lato, è un altro esempio di come le donne trovino il modo di affrontare nelle emergenze condizioni inimmaginabili. Dall’altro, ricorda che i conflitti e le guerre tolgono alle donne tutto – anche la loro dignità” conclude Sabine.
ActionAid esorta tutte le parti in conflitto a dare priorità alla protezione dei civili, in linea con il diritto internazionale umanitario e a cessare immediatamente le ostilità.