La Commissione Nazionale Pediatria Anaao Assomed esprime forte preoccupazione per le prevedibili conseguenze sulla salute infantile e i gravi disagi che le famiglie dovranno affrontare con la riapertura in presenza delle attività scolastiche e denuncia le gravissime difficoltà nella gestione della situazione da parte di molte strutture pediatriche ospedaliere, in particolare extrametropolitane, dove la carenza di personale medico è più acuta.
Appare fondamentale l’individuazione di percorsi strutturati (integrati tra ospedale e territorio) per la valutazione clinica dei pazienti sintomatici, con particolare riferimento a quelli in età prescolare, finalizzata a prevenire il sovraffollamento dei pronto soccorso.
La proposta della Commissione Nazionale Pediatria Anaao è quella di prevedere l’istituzione di specifici percorsi ambulatoriali extraospedalieri, facilmente accessibili ai bambini, gestiti in modo integrato da medici del territorio, medici ospedalieri, medici scolastici (dove istituiti) e personale infermieristico, in grado di offrire una risposta sanitaria adeguata (visita, rilevazione della saturazione di ossigeno, esecuzione di un tampone rapido, setting assistenziale a cui indirizzare) ai pazienti in età pediatrica con sintomatologia sospetta per COVID 19.
Come spesso accade, anche in questo frangente la sanità ospedaliera rischia di essere rimossa da qualsiasi analisi e piano di programmazione, senza tener conto che buona parte della patologia acuta infettiva ricorrente in età pediatrica attualmente si riversa impropriamente e pericolosamente su di essa non trovando adeguato filtro nella medicina del territorio che vive una prolungata ed inspiegabile serrata delle proprie attività ambulatoriali a favore degli ammalati.
La Commissione chiede un incontro urgente con il Ministero della salute per valutare gli interventi necessari a rispondere all’attuale emergenza e riorganizzare la rete ospedale/territorio secondo criteri di efficienza che garantiscano assistenza adeguata e flussi ordinati e appropriati dei pazienti bloccando, una volta per tutte, gli affollamenti disordinati e pericolosi (i PS sono i principali focolai di diffusione in caso di epidemie) negli imbuti dei Pronto Soccorso che, al di là delle dichiarazioni di intenti, restano l’unico luogo dove qualsiasi patologia, anche la più lieve, può trovare oggi una risposta.