Rinite e asma allergiche e dermatiti atopiche sono alcuni dei sintomi che ai soggetti allergici risulteranno familiari. Ma cosa succede quando le allergie stagionali riguardano una donna in dolce attesa? La risposta ormonale potrebbe modificare la reazione agli allergeni e del sistema immunitario in generale in effetti, ma senza grandi stravolgimenti.
Attenzione però ai farmaci, soprattutto a quelli da banco che non necessitano di prescrizione medica: consultare sempre il proprio medico è fondamentale per la salute della mamma e del nascituro. Come affrontare la primavera in gravidanza per i soggetti allergici lo spiega il Professor Giuseppe Rizzo, membro del Comitato Scientifico di ASM, Ordinario di Ostetricia e Ginecologia all’Università di Roma Tor Vergata e Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia alla Fondazione Policlinico Universitario Tor Vergata di Roma.
Da quarant’anni ASM si impegna a divulgare presso l’opinione pubblica le conoscenze scientifiche più avanzate sulla gestazione e la fase neonatale, con particolare riguardo alla prevenzione e alla cura delle malattie congenite. Inoltre offre gratuitamente un servizio di consulenza telefonica e telematica, il Filo Rosso, gestito da specialisti in ostetricia, ginecologia e genetica per dare supporto alle mamme e ai papà durante la gestazione, nella fase preconcezionale e in allattamento.
È possibile che in gravidanza si manifestino delle allergie mai avute in precedenza? È abbastanza improbabile che si presenti un nuovo evento. Ma considerando che è un fenomeno legato alla sensibilizzazione degli ormoni, è possibile che si presenti qualche forma di orticaria, che comunque scompare al termine dei 9 mesi.
In gravidanza le allergie si acutizzano, migliorano o restano uguali? Il dato è abbastanza variabile e soggettivo, grosso modo si pensa che per il 30% possa migliorare, per il 30% rimanere uguale e un 30% invece si potrebbe acutizzare.
Cosa può fare la futura mamma per alleviare i sintomi e vivere serenamente l’attesa? Sicuramente la mamma conosce i suoi allergeni, quindi è bene che eviti di entrarne a contatto durante la gravidanza. Ci si può aiutare, ad esempio, con l’utilizzo di mascherine all’aria aperta nel caso di allergie ai pollini e alle graminacee, o umidificare il più possibile gli ambienti interni. Ricorrere, insomma, a piccoli accorgimenti per ridurre il rischio di scatenare reazioni allergiche e vivere serenamente l’attesa.
Nel periodo della gravidanza si può ricorrere all’’immunoterapia specifica (ITS), cioè a quello che nel linguaggio comune viene impropriamente chiamato vaccino antiallergico? Non è indicato iniziare l’immunoterapia nel corso della gravidanza, è possibile portare a termine il ciclo se, quando inizia la gravidanza, non è stato ancora completato. In generale, però, può essere considerata una buona strategia da utilizzare prima di avere un bambino senza subire i fastidiosi sintomi dell’allergia nel periodo gravidico.
Quali farmaci si possono utilizzare? La maggior parte dei farmaci che vengono utilizzati, diciamo ‘fuori dalla gravidanza’, possono essere utilizzati anche in gravidanza, in particolare gli antistaminici di prima e seconda generazione, ma con una certa cautela nel primo trimestre. Anche i cortisonici possono essere utilizzati di solito, così come alcuni presidi di tipo locale, ad esempio delle sostanze che permettono di fare dei lavaggi con la soluzione fisiologica salina, che sono delle valide alternative. Il cortisone si può utilizzare in gravidanza, viene impiegato anche per altre patologie o necessità nei nove mesi o al parto.
Gli spray decongestionanti nasali possono essere utili? Gli spray decongestionanti non vanno utilizzati in gravidanza perché contengono delle sostanze vasocostrittrici e possono far contrarre l’utero, quindi sono banditi.