Ogni anno si spreca il 36% del cibo prodotto a livello globale per il consumo umano. Nei Paesi più industrializzati, come l’Italia, si tratta per il 78% di alimenti gettati via dai consumatori e per il 22% di scarti del processo di produzione e di trasporto. A lanciare l’allarme è la World Organization for International Relations, l’Organizzazione Mondiale per le Relazioni Internazionali fondata nel 1978 allo scopo di preservare la pace e l’armonia nel mondo.
«Si tratta di una questione etica, ma lo sperpero di cibo porta anche ad un ingente danno economico e ad un irreparabile danno ambientale che innesca un effetto domino capace di produrre carestie ed eventi climatici estremi» sottolinea Alejandro Gastón Jantus Lordi de Sobremonte, Presidente e Segretario Generale della World Organization for International Relations (WoirNet.org).
A livello globale, lo spreco alimentare è infatti responsabile di 5 miliardi di tonnellate di gas serra emessi in atmosfera e di un consumo di acqua pari a circa 200 miliardi di metri cubi.
«Ridurre le perdite e gli sprechi alimentari è essenzialeperché ogni anno si sprecano 1,5 miliardi di tonnellate di generi alimentari con un costo di circa 900 miliardi di dollari per l’economia globale» commenta Viola Lala, press officer della World Organization for International Relations (WoirNet.org).
«Ancora oggi si contano ben 828 milioni di uomini, donne e bambini che soffrono di grave denutrizione in ben 55 Paesi» sottolinea Alejandro Gastón Jantus Lordi de Sobremonte.
I dati sono emersi dal rapporto congiunto della FAO, IFAD, UNICEF, WFP e WHO (The State of Food Security and Nutrition in the World, edizione 2022), che mettono in evidenza anche un divario di genere: nel mondo a soffrire di insicurezza alimentare moderata o grave è il 31,9% delle donne, rispetto al 27,6% degli uomini.
«Insomma —nonostante gli sforzi— 2,3 miliardi di persone vanno a letto quasi sempre a stomaco vuoto (insicurezza alimentare moderata o grave) e tra loro ben 150 milioni di persone soffrono di insicurezza alimentare acuta» sottolinea il presidente e segretario generale della World Organization for International Relations.
L’antenna italiana della WOIR (Vatican.WoirNet.org), basandosi sui dati della Commissione Europea, ha poi calcolato lo spreco in Europa. Il primato negativo, purtroppo, spetta proprio all’Italia, con 272 milioni di tonnellate di cibo buttato negli ultimi 20 anni.
LA WOIR
Fondata nel 1978 per iniziativa di Emilia Lordi-Jantus, già funzionaria della Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO) e del World Food Programme (WFP), allo scopo di contribuire in maniera indipendente allo sviluppo e all’applicazione delle Relazioni Internazionali e a preservare così l’armonia nel mondo, la World Organization for International Relations (WOIR) è un’organizzazione internazionale non governativa che si propone di sostenere gli sforzi volti a eliminare i motivi di conflitto tra le nazioni, promuovere la cooperazione internazionale ed operare al servizio della causa della pace e della difesa dei diritti umani. L’Organizzazione è accreditata presso il Dipartimento per gli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite.