Benvenuto 2021: Che il nuovo anno ci educhi a dividere il pane con gli affamati

di ANDREA FILLORAMO

In un mio libro di prossima pubblicazione, così scrivo di Mimì un fantasioso personaggio, nel quale io mi identifico: “Chiudeva, quindi, l’infanzia, vissuta in quel Villaggio dove la sofferenza del vivere costituiva la normalità, dove tutti erano o si sentivano uguali, dove quel poco con cui si riusciva a vivere costituiva il desiderio comune, dove molto spesso si divideva il pane con chi aveva più bisogno, senza sapere che  «dividere il pane con gli affamati» prima di essere una virtù cristiana, era una virtù umana, cioè una disposizione d’animo volta al bene e quindi la capacità d’essere virtuoso”.

Per chi ha una certa età frugare tra i ricordi di un passato ormai lontano ha come risultato la nostalgia di un tempo in cui non si faceva caso al ticchettio degli orologi che ti ricordano quanto passi troppo velocemente il tempo.

Ora tutto corre, tutto sfreccia, tutto ci passa davanti agli occhi senza rendercene conto. Passano gli anni veloci come i grani del rosario e spesso non abbiamo voglia di fermarci anche solo un attimo per poter vivere delle emozioni semplici.

Ci basta poco, sfogliare, magari, qualche vecchio libro e sentirne l’odore, far tornare all’orecchio qualche vecchia musica, per fare un salto nel passato e per trovare elementi vissuti, pieni di anima.

Oggi, mentre imperversa la pandemia che ci fa constatare come sia labile la vita umana, è necessario recuperare quei valori della solidarietà e della carità, che la società del benessere e del consumo forse ci ha fatto dimenticare.

Questo è il migliore augurio di Buon anno 2021 che possiamo rivolgerci.