CATANIA – Integrazione, opportunità lavorative, sviluppo. Sono queste le direttrici su cui si muove il protocollo d’intesa firmato nei mesi scorsi dall’’Ente Scuola Edile, nel quale sono presenti l’ANCE Catania e le OO. SS di categoria FENEAL UIL, FILCA CISL e FILLEA CGIL e dalla Comunità Sant’Egidio di Catania, concretizzatosi questa mattina (17 gennaio) presso la sede Esec. Nigeria, Pakistan, Afghanistan, Senegal: sono queste le nazionalità dei 16 ragazzi accolti dalla comunità, che verranno formati attraverso un corso di 64 ore e poi inseriti nel mondo delle costruzioni, oggi più dinamico grazie agli incentivi messi in campo dal Governo.
«Due i moduli: uno fondamentale di 16 ore con le nozioni base per l’ingresso in cantiere, i rischi, la sicurezza, le competenze attribuite alle varie figure e le relative responsabilità; l’altro più professionalizzante e con un approccio pratico – ha spiegato il presidente di Esec Giuseppe Alì, affiancato dal vicepresidente e segretario provinciale FENEAL UIL Nino Potenza – Un protocollo d’intesa importante – sottolineano entrambi – in un momento di ripresa per la filiera edilizia, che rappresenta un servizio sia per le imprese, sia per le risorse in cerca di nuove opportunità lavorative, stando al passo con i tempi e con la continua evoluzione delle tecniche di costruzione». Un’intesa che ha un valore simbolico ancora più significativo, perché «concretizza il processo di integrazione di cui tanto si parla – ha aggiunto il segretario provinciale FILCA CISL e consigliere Esec Nunzio Turrisi – in questo modo diamo senso al concetto di uguaglianza nel lavoro e mettiamo le basi per un futuro diverso, sia per chi cerca fortuna altrove, sia per la nostra terra. Il tutto attraverso un settore delle costruzioni formato, che funzioni bene e di qualità». «Obiettivi e percorsi ampiamente condivisi», ha fatto eco Salvatore Papotto della FILLEA CGIL consigliere ESEC.
«Abbiamo avviato un processo per dare risposte concrete alla grande richiesta di maestranze e tecnici da parte di molte realtà imprenditoriali – ha sottolineato Rosario Fresta Presidente ANCE Catania. Viviamo un momento positivo – ha spiegato – in cui assistiamo al “risveglio” dei cantieri – anche grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – ma con pochi addetti ai lavori. Per questo ringraziamo Emiliano Abramo, che ci ha permesso di dare avvio a un percorso destinato a tutti coloro che hanno voglia e volontà di fare bene, nella speranza che possa servire da stimolo per tutti gli altri giovani che vogliono introdursi nel mondo del lavoro».
L’iniziativa è stata frutto del lavoro dietro le quinte di Rosanna Di Mauro (Ance Catania) e Serena Carbone (Comunità di Sant’Egidio), «dando una risposta alla domanda di futuro di chi ha lasciato la propria terra e i propri affetti, affrontando un viaggio lungo e tortuoso – ha commentato Emiliano Abramo, presidente della Comunità – e alla richiesta delle imprese che lamentano l’assenza di manodopera: due domande che si fondono come un abbraccio alla ricerca di un futuro migliore. Questa è la risposta della società in un momento storico delicato, dimostrando, ancora una volta, che con la sinergia e piccoli gesti si possono fare grandi cose».