Non ha potuto la pioggia rovinare la serata conclusiva del “Tributo Adolfo Celi” organizzato dal Cirs di Messina che ieri sera ha consegnato diciassette premi nell’Aula Magna dell’Università dopo aver dovuto abbandonare il cortile del rettorato per l’improvviso acquazzone estivo.
Quasi trecento invitati alla cerimonia di consegna dei Premi assegnati ad attori e personaggi del mondo dell’arte, della cultura e dello spettacolo che si sono distinti per le straordinarie doti artistiche ma anche per la loro sensibilità e impegno sociale. A ricevere il “profilo” di Adolfo Celi –realizzato da Neon Vela – sono stati il regista Aurelio Grimaldi, il musicista e cantante Luca Madonia, il produttore Simone Catania e gli attori Antonio Alveario, Tino Caspanello, Claudio Castrogiovanni, Giampero Cicciò, Minasi e Carullo mentre Federica De Cola e Maurizio Marchetti, assenti “giustificati”, hanno delegato due amici colleghi per ritirare il riconoscimento.
Cinque invece le targhe alla memoria. Si tratta di Giovanni Rappazzo, che ha brevettato per primo il cinema sonoro, ritirata dalla nipote Fogliani, Franco Toldonato, medico e appassionato operatore culturale, consegnata al figlio Claudio; Celeste Brancato, indimenticabile attrice eclettica prematuramente scomparsa, ritirata dalla sorella Rosaria; la scrittrice e docente Rosalba Gasparro ritirata dalla sorella Antonia, il commendatore Eugenio Penna ritirato dalla moglie e Carletto Scuderi, compositore e direttore musicale, ritirata dalla figlia Ernestina.
La serata – inevitabilmente modificata per il cambio della location – è cominciata con le Glorius Quartet che avrebbero dovuto chiudere la premiazione con un concerto e che, invece, anche senza strumenti musicali, hanno saputo regalare un indimenticabile esibizione col solo uso della voce. L’inconsueto ensamble femminile, composto da Agnese Carrubba, Cecilia Foti, Federica D’Andrea e Mariachiara Millimaggi, attualmente in studio a registrare il primo album con la direzione artistica di Tony Canto, hanno anche reso omaggio con un brano brasiliano all’ambasciatore del Brasile Antonio de Aguiar Patriota. Insieme all’Ambasciatore Patriota hanno partecipato il ministro consigliere Fàtima Keiko Ishitani e l’Ambasciatore Angelica Jacome, rappresentante permanente di Panama presso la Fao. Una presenza che testimonia la stima nei confronti dell’attore messinese Adolfo Celi che in Brasile – dove è considerato il padre del teatro e della cinematografia moderna – ha trovato una seconda patria, come documenta il filmato realizzato del figlio Leonardo presente in tutti gli appuntamenti di questi quattro giorni dedicati al padre.
A condurre, la bellissima e bravissima Daniela Conti, con il giornalista Giuseppe d’Avella, che hanno chiamato il presidente del Cirs Maria Celeste Celi ad introdurre la serata. Ed è stato un saluto appassionato che ha centrato il senso di questo premio: «Ricordare un grande messinese per riappropriarsi delle proprie radici, ritrovare quell’orgoglio e quel senso di appartenenza che nella solidarietà trova la propria sintesi e il motore propulsivo».
Lo sa bene il Cirs Onlus di Messina che sul fronte della solidarietà e del reinserimento sociale opera da sessant’anni.
Non sono mancanti i ringraziamenti, in particolare al padrone di casa, il rettore dell’Università Salvatore Cuzzocrea e i prorettori Antonino Gemanà e Carlo Mazzù, al responsabile della sicurezza Interdonato, all’Ophiura Ballet del Centro formazione danza che non si è potuta esibire a causa del maltempo, agli organizzatori dell’evento Matilde Cannavò e la giornalista Graziella Lombardo, ma anche a quanti in questi ultimi mesi hanno aderito alla campagna di raccolta fondi a sostegno della casa famiglia che rischia di essere smantellata, non ultimo il campione mondiale di pallanuoto Massimo Gacioppo, testimonial di questa giornata, che ha ricordato quanto è importante donare soprattutto da parte di chi è più fortunato. E hanno donato col cuore anche Non Solo Cibus, Firriato, Mangiatorella, pasticceria Freni e l’ambasciatore del gusto Arena che hanno offerto i loro prodotti alla cena organizzata da F.A. di Fugazzotto.
Tanta generosità dunque a sostegno del Cirs che si è intestato la battaglia per acquistare lo stabile che da oltre trent’anni ospita donne vittime di violenza o in difficoltà insieme ai loro bambini perchè l’ipab proprietaria della struttura ha messo in vendita. Ma non si può permettere che la città perda un luogo così prezioso, che custodisce storie e percorsi di rinascita di tante donne. Da qui la decisione di acquistarlo, per donarlo alla città stessa, mantenendone le finalità sociali e impedendo una speculazione edilizia.
Ha toccato il cuore dei presenti il racconto di questa sfida partita a febbraio con il pay off “Prova a dire Cirs” diventato leit motiv di una campagna di sensibilizzazione che però è solo all’inizio. Il Cirs deve infatti ancora raccogliere la cifra necessaria per l’anticipo da dare all’istituto di credito che ha concesso il mutuo destinato all’acquisto della casa che si trova alle spalle del Palacultura in via monsignor Francesco Bruno. Una casa aperta a tutta la città che è già un simbolo e può diventare con l’aiuto di tutti una risorsa per l’affermazione della cultura, della solidarietà e della legalità.