Un recente studio di di bibliometria, la scienza che utilizza tecniche matematiche e statistiche per analizzare la quantità, la qualità e la diffusione delle pubblicazioni all’interno delle comunità scientifiche, è stato pubblicato sulla rivista internazionale “Plos Biology” e firmato dal prof. John Ioannidis (della Stanford University) con Kevin Boyack e Jeroen Baas. Contestualmente, il lavoro si basa sui dati ricavati a maggio 2020 dal database per la ricerca scientifica mondiale “Scopus”, aggiornati con gli indicatori di citazioni standardizzate per l’anno 2019, relativi a ben 7 milioni di ricercatori di Università e Centri di ricerca di tutto il mondo, suddivisi in 22 campi scientifici e 176 sottocampi.
Per ogni ricercatore viene indicato il settore in cui è attivo e il ranking corrispondente, differenziato tra ranking che includono i riferimenti di auto-citazioni e quelli che non li includono.
L’università degli studi di Messina vanta 43 ricercatori tra i migliori scienziati al mondo per l’impatto scientifico delle loro ricerche considerate nell’intero arco della carriera (indicatore di analisi composito che considera sei parametri per le citazioni relative al periodo compreso tra il 1996 e il 2019).
Inoltre, l’elenco stilato dall’Università di Stanford, esaminando solo i primi 100.000 migliori scienziati al mondo, sulla base dell’intera carriera, annovera 13 docenti UniMe in graduatoria, senza considerare le autocitazioni. Si tratta dei proff. Salvatore Cuzzocrea, Gabriele Centi, Vincenzo Ficarra, Giovanni Neri, Sebastiano Campagna, Luigi Mondello, Antonio Persico, Gabriele Bonanno, Edoardo Spina, Salvatore Benvenga, Giovanni Raimondo, Joannes Christian Bart e Guido Ferlazzo.
Una seconda graduatoria prende in esame l’impatto scientifico della ricerca in base all’ultimo anno di riferimento (cioè 2019 nel caso esaminato); quest’ultima vede la presenza di 65 ricercatori dell’Ateneo di Messina, di cui 20 tra i primi 100.000 migliori scienziati in tutto il globo. Analoghe elaborazioni sono state effettuate sulla base dei sottocampi scientifici per l’intera carriera e per singolo anno 2019, facendo registrare, anch’esse, ottimi riscontri di punteggio per i ricercatori UniMe.
“Anche questo risultato è frutto di un lavoro certosino fatto da tutta la Comunità Accademica per far crescere la qualità della ricerca – ha dichiarato il Rettore prof. Salvatore Cuzzocrea –. Come ho già detto in passato, nel complimentarmi con tutti i colleghi per questo eccellente riscontro, questo ci deve spingere a continuare a lavorare con passione e impegno per fare crescere sempre di più il nostro Ateneo. E’ un impegno preciso che ho assunto quando sono stato eletto e insieme a tutta la governance stiamo lavorando per qualificare sempre di più la ricerca, la didattica e i servizi. E anche la pandemia non ci ha fatto arretrare di un millimetro. Un grazie quindi ai docenti, ai ricercatori e a tutto il personale tecnico amministrativo per quanto hanno fatto e stanno facendo”.