Non so se questo titolo sia esagerato, ma questa mattina proprio nella Casa di don Bosco, casualmente credo di aver assistito ad un piccolo evento. Nella S. Messa delle dieci presso la Basilica di Maria Ausiliatrice, erano presenti un nutrito gruppo di giovani, una quarantina, provenienti dall’Oratorio Salesiano di Scutari, Albania.
Ha celebrato l’Eucarestia il loro direttore don Giuseppe Russo, che ha fatto un interessante presentazione della santa del giorno: Santa Teresa Benedetta della Croce, Edith Stein, assassinata in una camera a gas dai nazisti nel 1942. Il parroco ha presentato ai suoi giovani ragazzi albanesi questa martire del ‘900, figura straordinaria e attuale per il nostro tempo così scristianizzato e nichilista.
Ci tengo a comunicare ai miei lettori questo episodio di cui sono stato testimone oculare. Non capita spesso nella società di oggi in un solo colpo vedere un gruppo così numeroso di giovani (maschi e femmine) che partecipano alla Messa, cantando, pregando, che all’atto della Consacrazione, tutti rispettosamente si inginocchiano, e poi ricevono la santa Comunione. Un bell’esempio questo dei ragazzi di Scutari che fa ben sperare per il futuro del Cristianesimo in questo mondo troppo distratto non solo dalla pandemia del Covid 19, ma anche da altre ben più pericolose pandemie. Un esempio che potrebbe trascinare, stimolare anche i nostri giovani che cercano la felicità in altre “parrocchie” che ben conosciamo.
Ho voluto documentarmi sull’attività dell’Oratorio Salesiano della città di Scutari nel Nord dell’Albania. Ho trovato nella rete una interessante intervista in un video, “L’intenzione Missionaria Salesiana: Scutari, Albania”. Parla un sacerdote assistente dell’Oratorio, don Bledar Huba, che descrive l’opera missionaria dei salesiani a Scutari. I Salesiani sono qui da venticinque anni, lavorano in un contesto multireligioso. Il sacerdote racconta che hanno fatto la scelta di accogliere tutti i giovani, non solo quelli cattolici. Del resto, era quello che faceva don Bosco.
Qui tutti pregano insieme, hanno fatto un patto, di pregare insieme nell’amicizia, nell’amore. La struttura salesiana è composta dall’Oratorio, dal Convitto, dal Centro di Formazione Professionale, tutti ambienti frequentati da tanti ragazzi, come si può vedere nel video.
Nella struttura c’è una bellissima convivenza, in un ambiente accogliente, interessante la testimonianza di una giovane coppia che probabilmente si sono conosciuti nella struttura religiosa, operando da volontari, si sono formati nell’oratorio, e qui hanno trovato il lavoro e soprattutto il matrimonio, almeno così sembra dalle immagini. Pertanto, quello che ho visto stamattina nella Basilica torinese è il frutto del prezioso lavoro svolto dai missionari salesiani che hanno saputo mettere a frutto il grande insegnamento di san Giovanni Bosco. Prosit.
DOMENICO BONVEGNA
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