È per una Bibbia come questa che migliaia di cristiani nordcoreani sono finiti nei famigerati kwan-li-so, campi di lavoro forzato, dove hanno trovato l’orrore, la tortura e persino la morte.
Mentre si parla di nuovo summit tra Trump e Kim Jong-un, possedere una Bibbia in Corea del Nord è ancora un crimine, chiedetelo ai nordcoreani usciti vivi da quei campi, le cui testimonianze si sono moltiplicate negli ultimi anni.
La strategia del regime dei Kim è quella di estirpare la fede cristiana alla radice. Come? Se un nordcoreano viene trovato in possesso di una Bibbia, vengono arrestati lui/lei, il coniuge, i figli e i genitori: alcuni la chiamano la strategia delle 3 generazioni. Raccapriccianti i resoconti delle torture nelle stazioni di polizia o nelle baracche di comando dei campi di rieducazione.
Per il 18° anno di fila, la Corea del Nord è al primo posto della World Watch List 2019 , ranking dei primi 50 paesi dove più si perseguitano i cristiani.