Meno 25 per cento in media, con punte del 50 per cento e oltre in Lombardia, Veneto ed Emilia. Questa la prima fotografia dell’impatto dell’emergenza sanitaria da Coronavirus sul mondo e sul mercato del libro. “Sono dati che parlano da soli e che disegnano un quadro che non sapremmo definire altro che di crisi, grave e profonda – ha dichiarato il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE), Ricardo Franco Levi-.
Profonda perché tocca tutti, dagli autori e dagli editori sino ai punti vendita finali. E grave, non solo per i primi dati sulle vendite, ma per le onde lunghe, oggi largamente imprevedibili e che, se non contrastate, potrebbero seguire: calo dei consumi, delle prenotazioni, delle tirature, delle novità. Con un impatto pesante sulla lettura, vera e costante emergenza nazionale”.
Convocato per una riunione straordinaria, il Comitato di Presidenza di AIE, in rappresentanza di tutte le componenti dell’Associazione – editori grandi e piccoli, di libri di varia, di libri per la scuola, dell’università e del professionale – ha deliberato di presentare con urgenza al Governo lo stato di gravissima sofferenza del settore: “Guardando ai lettori, ai consumatori, alle famiglie ancor prima che alle proprie aziende, nello spirito di coesione nazionale richiamato e auspicato dal Presidente Mattarella, l’Associazione Italiana Editori – prosegue il presidente Levi – chiede che vengano posti in cima alla lista delle misure da adottare con urgenza la detrazione fiscale degli acquisti dei libri, la ricostituzione della dotazione originaria della carta cultura per i giovani (la cosiddetta 18App), un rafforzamento del fondo destinato alle famiglie bisognose per l’acquisto dei testi scolastici fermo da vent’anni alla cifra di 103 milioni di euro”.
“A nome e in rappresentanza delle imprese editoriali, AIE chiede inoltre che per tutto il mondo produttivo e, dunque, in forma universale e senza distinzione di settori o di aree geografiche, si adottino inoltre – continua Levi – con altrettanta urgenza strumenti per contrastare i prevedibili contraccolpi sulla liquidità delle aziende con la sospensione degli obblighi contributivi e per consentire una più sostenibile ed equa gestione del personale, utilizzando altresì la leva fiscale o altre misure di sostegno”.
“Infine AIE – prosegue il presidente -, chiede con urgenza alle autorità pubbliche indicazioni precise sulla possibilità di partecipazione alle fiere del libro e dei festival letterari, strumento fondamentale di promozione industriale e culturale del libro, ma nel rispetto del dovere di contribuire alla tutela della salute delle proprie aziende e della società nazionale. La situazione attuale, che già oggi prevede un’agenda completamente stravolta per editori e scrittori, costituisce un motivo di grave difficoltà. In un momento in cui si rende necessaria tutta l’attenzione al profilo economico della nostra attività è infatti fondamentale per ridurre gli sprechi poter conoscere con un congruo anticipo il destino delle fiere e degli eventi letterari previsti in agenda e forme di tutela per le organizzazioni che investono in questi eventi”.
“Al centro di queste irrinunciabili misure non è solo un settore produttivo ma davvero – conclude – il futuro culturale del Paese e l’impatto ulteriore sulla lettura come strumento di crescita”.