“Cosa significa essere umani?”: corpo, mente e cultura

Massimo Gasparetto, responsabile Politiche per la promozione della salute Uisp presenta il volume di Vittorio Gallese e Ugo Morelli…

Ho letto in questi giorni il testo “Cosa significa essere umani?” di Vittorio Gallese e Ugo Morelli (Cortina edizioni), una lettura importante, che consiglio molto ad educatori e dirigenti Uisp. Esso offre, infatti, una prospettiva interdisciplinare che integra neuroscienze, psicologia e scienze cognitive nell’esplorare il significato di “umanità”. Gli autori pongono al centro della loro analisi il corpo come strumento primario di relazione, percezione e costruzione del sé, sottolineando come l’esperienza incarnata sia alla base dell’identità individuale e collettiva.
Una delle tesi centrali del libro è che non si nasce umani in senso compiuto, ma lo si diventa attraverso le interazioni corporee con l’ambiente e con gli altri. Il corpo non è solo un supporto biologico, ma un mediatore essenziale nella costruzione dell’intersoggettività: è attraverso il movimento, il contatto e la percezione che sviluppiamo la nostra capacità di comprendere e sentirci parte di un “noi” originario, da cui emerge l’individualità.

Gli autori approfondiscono anche il ruolo del linguaggio, mostrando come esso derivi dall’esperienza corporea e non sia solo un mezzo di comunicazione, ma anche un dispositivo che può talvolta distanziarci dalla dimensione sensoriale e relazionale del nostro essere. Tuttavia, il linguaggio non esiste indipendentemente dal corpo: ogni parola e ogni pensiero sono radicati in una memoria incarnata che modella la nostra percezione del mondo.
Gallese e Morelli propongono quindi una visione dell’umanità come processo dinamico in cui corpo, mente e cultura sono inscindibili. L’esperienza corporea non è un semplice riflesso della nostra biologia, ma una dimensione attiva che plasma le relazioni, le emozioni e il modo in cui costruiamo il senso di noi stessi e degli altri.

Per una associazione come la Uisp che intende fare dello sport sociale e per tutti un mezzo per favorire il benessere, le relazioni tra le persone, per favorire la riduzione delle disuguaglianze, in salute ma non solo, in modo da essere presente nel dibattito culturale del nostro Paese ed europeo in riferimento ai 17 obiettivi dell’Agenda 2030, è un testo fondamentale per sostanziare alla luce delle neuroscienze, molte delle esperienze, delle riflessioni, dei valori che abbiamo, praticamente da sempre, ritenuto come fondamentali nelle nostre pratiche.
Nello yoga, nelle discipline orientali, nella metodologia della ginnastica dolce per la grande età ma, anche nelle pratiche di espressione corporea, nel Metodo Feldenkrais, ecc, ritroviamo con grande soddisfazione un fondamento scientifico rispetto a percezioni e a convinzioni che da molti anni molti di noi hanno vissuto, e ci sembra sinceramente un gran passo in avanti.

 

Massimo Gasparetto