Potenziare e riqualificare la medicina del territorio per garantire un’assistenza migliore e affrontare patologie più complesse. È questo l’obiettivo da raggiungere il prima possibile secondo Giuseppe Di Mauro, presidente della Società italiana di Pediatria preventiva e Sociale (Sipps), che audito oggi dalla 12° Commissione permanente Igiene e Sanità del Senato ha avanzato proposte ed evidenziato criticità da affrontare su 4 temi prioritari di politica sanitaria: Piano nazionale della cronicità; Piano nazionale prevenzione vaccinale; Accesso improprio al Pronto soccorso; Governo delle liste di attesa e appropriatezza.
Il secondo obiettivo prioritario di politica sanitaria nazionale riguarda il ‘Piano nazionale prevenzione vaccinale’. “I pediatri- puntualizza Di Mauro- vogliono dare un grande aiuto perché le vaccinazioni sono il cardine della prevenzione primaria e devono far parte della nostra attività”.
Passando alla questione dell’accesso improprio al Pronto soccorso il presidente della Sipps rende noto che “in molti distretti sono affidate ai pediatri di libera scelta le unità di continuità assistenziale pediatriche (Ucap), così da garantire l’assistenza pediatrica nei giorni prefestivi e festivi per le prestazioni ambulatoriali non differibili. Queste, dovranno essere potenziate sul territorio nazionale. La gestione da parte dei Pls degli accessi in Pronto soccorso- prosegue- è risultata e risulta particolarmente importante in questa pandemia e il supporto dato quotidianamente alle famiglie consente di gestire a domicilio i casi sospetti e accertati di Sars-CoV-2, nonché di evitare gli accessi impropri, avvalendosi anche dei nuovi strumenti di telemedicina”.
Non ultimo il ‘governo delle liste di attesa e appropriatezza’. In merito, secondo Di Mauro, “deve essere prevista specificamente la partecipazione dei pediatri di libera scelta ai percorsi regionali di prescrizione, erogazione e monitoraggio delle prestazioni, che devono distinguere i primi accessi dai percorsi di follow-up nel rispetto delle condizioni di erogabilità e nelle indicazioni di appropriatezza previsti dalle normative vigenti”.
Il pediatra può dare una mano importante per abbattere le liste di attesa attraverso la diagnostica di primo livello. “L’evoluzione delle cure pediatriche permette, grazie alla disponibilità di test diagnostici e strumentali point-of-care (self help di studio), di circoscrivere la gestione di numerose patologie acute e croniche all’interno delle cure primarie, senza necessità di accedere ai servizi di secondo o terzo livello. Già oggi il bambino che entra nello studio del pediatra esce con la diagnosi e la terapia senza aver bisogno di rivolgersi ai centri specialistici o al Pronto soccorso, se non in pochissimi casi e con la massima appropriatezza. Noi pediatri- prosegue Di Mauro- abbiamo dato ampia disponibilità anche nella sorveglianza epidemiologica del Covid-19, per effettuare test rapidi antigenici presso i nostri ambulatori o le strutture distrettuali”.
Il supporto della pediatria di famiglia è noto anche in un ambito particolarmente critico come la neuropsichiatria infantile: “I Pls- spiega Di Mauro- effettuano nel proprio ambulatorio, oltre all’esame neurologico e alla valutazione dello sviluppo psicomotorio, anche gli screenings di valutazione neuropsichiatrica. I Pls garantiscono la disponibilità e la possibilità dell’offerta di queste prestazioni, ma è necessario realizzarle impegnando le risorse e concordando gli accordi attuativi in molte Regioni nell’ambito degli accordi integrativi regionali”. In Conclusione il presidente Sipps sottolinea che “l’organizzazione territoriale dovrà tener conto delle particolari conformazioni urbanistiche e geografiche, prevedendo strutture associative, in parte già realizzate, come le aggregazioni funzionali territoriali (Aft)”.