Messina – Colapesce si immerge, un tuffo perfetto da far invidia ai campioni olimpionici, ma il suo pubblico sono le sirene: Renato Guttuso dipinse il soffitto del Teatro Vittorio Emanuele nel 1985, due anni prima della sua morte, su richiesta dell’allora consulente del teatro, Gioacchino Lanza Tomasi.
Affascinato dal mare, il pittore bagherese “ferma” il giovane Colapesce proprio nel momento in cui entra in acqua, da dove, vuole il mito, non riemergerà mai più. La visione dello straordinario affresco di Guttuso e la visita del Vittorio Emanuele sono l’ultimo “tesoro” aperto dal festival nel prossimo e ultimo weekend. Le Vie dei Tesori ritorna infatti sabato e domenica (28 e 29 settembre) e rinnova la sorpresa, aggiunta in corsa, delle visite alla Cappella delle reliquie e all’antico cunicolo di collegamento con l’altare maggiore.
Fu il cavaliere catalano Sancho de Heredia a voler consegnare nel 1437 al duomo, la raccolta di reliquie che gli erano state donate da re Alfonso il Magnanimo. Da allora sono state custodite in questa piccola ma preziosa cappella posta nel cuore del monumentale altare del Santissimo Sacramento. Si potrà percorrere anche l’antico cunicolo di collegamento con l’altare maggiore che porta ancora le tracce di un devastante incendio.
A questi due siti si aggiungono naturalmente tutti gli altri del festival, tra i tanti visitatori anche il Prefetto, Cosima Di Stani. Riscuotono molto successo i luoghi della Messina medievale, anche fuori porta, come la chiesa di Santa Maria Alemanna (aperta solo domenica), l’abbazia di Santa Maria di Mili e la chiesa arabo normanna dei Santi Pietro e Paolo di Itala che risale al 1093, tutte e tre parte del circuito Italia Romanica (che Le Vie dei Tesori divide con Fondazione Sardegna Isola del Romanico, Fondazione Lemine in Lombardia e InCollina in Piemonte). Si potrà entrare nella casa dove visse e morì la poetessa Maria Costa, ascoltare la leggenda del martire Placido ucciso dai pirati a San Giovanni di Malta (dove si visiterà anche il tesoro) o rendere omaggio alla pietra miliare romana dove tradizione vuole si sia fermato a predicare san Paolo.
Cercare le tracce della tomba di Antonello a Santa Maria del Gesù, partecipare domenica mattina al “bagno di suoni” arcaici in riva allo Stretto a Villa Giovanna, mentre a Villa Cianciafara alle 19, un gruppo di narratori e musicisti proporrà alcune novelle di Pirandello. Alle visite nei luoghi partecipano i ragazzi dell’ Istituto Turistico Antonello, del liceo classico Maurolico, del liceo Ainis e dell’Istituto tecnico Minutoli.