EveryOne Group, in sinergia con il Comitato civico “Todi aria pulita” e i numerosi cittadini dell’area paesaggistica, naturalistica e storica situata tra Todi e Perugia, ha lanciato un appello urgente a UNESCO, Commissione Europea, Governo Italiano e Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria. L’appello – trasmesso per conoscenza alla Regione Umbria, alla Provincia di Perugia e al Comune di Todi – sollecita le istituzioni destinatarie a impegnarsi, secondo la loro missione, per fermare il progetto di installare un inceneritore in località Piandiporto o in qualsiasi altro sito all’interno dell’area Todi-Perugia.
“Quando la politica che trascura le preoccupazioni dei cittadini si allinea con imprese che non aderiscono alle necessità di sostenibilità,” spiega Roberto Malini, co-presidente del Gruppo, “emergono progetti che contraddicono alcuni dei valori più importanti: la salute dei cittadini, l’integrità dell’ambiente, la bellezza del paesaggio e la conservazione delle nostre tradizioni. Ecco perché riteniamo inadeguato e non in linea con i regolamenti e le direttive dell’Ue il progetto di un inceneritore nel paesaggio storico e naturale di Todi, uno dei più belli e significativi d’Italia. Un luogo che da secoli ispira letteratura e arte: basti pensare alle opere di Jacopone, uno dei poeti più importanti del nostro Medioevo, così come ai dipinti di Perugino e della sua scuola, in cui eccelse Giovanni di Pietro, detto Lo Spagna, autore di una pala il cui sfondo riporta i delicati paesaggi dell’area, tra cui è emblematico quello di Piandiporto”.
L’organizzazione ricorda come l’Unione Europea si stia allontanando da inceneritori e discariche, dismettendoli gradualmente e sottolineando nei suoi regolamenti e nelle sue direttive la necessità di proteggere l’ambiente, il paesaggio e la salute pubblica. Gli attivisti rimarcano come gli inceneritori di rifiuti emettano particolato, metalli pesanti, ceneri e diossine, sostanze inquinanti che sono dannose per i delicati cicli naturali e per la la salute umana. “In particolare, l’emissione di diossine porta a vari tipi di cancro, tumori infantili, malformazioni congenite nonché gravi disturbi respiratori, circolatori ed endocrini”.
I cittadini che risiedono a Todi e nelle zone circostanti contestano la scelta dell’area paesaggistica di Todi quale sede di un nuovo inceneritore, la cui operatività potrebbe iniziare a gennaio 2028, secondo il nuovo Piano Regionale dei Rifiuti approvato dalla Regione lo scorso 14 novembre. “Questo progetto,” conclude Malini, “renderebbe insalubre e inquinerebbe un’ampia area ambientale, paesaggistica e umanizzata, compromettendo i valori millenari che caratterizzano la zona. Non a caso, Todi e il suo paesaggio naturale e bucolico sono alla base del motto scelto dal comune per la propria promozione: ‘Todi, la città più vivibile del mondo'”.
EveryOne Group ha esteso il suo appello alle organizzazioni per la tutela dell’ambiente e del paesaggio, esortando tutti a opporsi a un progetto che devasterebbe il paesaggio storico e naturale di Todi e costituirebbe un grave pregiudizio per la salute dei cittadini, per un ambiente particolarmente delicato e complesso e per un’agricoltura biologica locale di notevole importanza.
Dipinto digitale di R. Malini: “Il dolce paesaggio della poesia di Jacopone da Todi”.