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Nel libro il ritratto del leader DC e il racconto della sua eredità umana. Il card. Zuppi nella prefazione: «Guardando a Moro vediamo con chiarezza di che cosa è carente oggi la politica: c’è bisogno di una “visione” e di cristiani capaci di testimoniarlo nei fatti»…
Ogni volta che si cita il nome di Aldo Moro il pensiero va alle tragiche, complesse, inquietanti circostanze della sua prigionia e della sua morte. Ma questo padre e protagonista assoluto della nostra Repubblica merita di esser ricordato per quel che è stato e per il sacrificio della vita che questo suo impegno ha comportato.
Liberiamo Moro dal caso Moro (Edizioni San Paolo 202 5) del giornalista parlamentare Angelo Picariello vuole raccontare Moro a chi lo ricorda poco e male e a chi non lo conosce: Moro e la sua famiglia, Moro giusnaturalista, Moro padre costituente, Moro penalista, Moro uomo di governo, Moro e la Contestazione, Moro in ascolto dei giovani, Moro e i nuovi movimenti, Moro Ministro degli esteri e uomo di pace, Moro antigiustizialista, Moro vittima del terrorismo e ispiratore di una seria riflessione sulla giustizia riparativa. Tanti aspetti uniti dalla centralità della persona che ha caratterizzato la sua vita, quanto la sua azione politica e di docente, dopo averne fatto il punto c entrale della nostra Costituzione.
Liberiamo Moro dal “caso” che lo tiene ancora imprigionato e che ci impedisce di avvalerci della sua attualissima lezione di uomo e di cattolico, prima ancora che di politico.
Chi è stato Aldo Moro, che cosa ci dice oggi quest’uomo «buono, mite, saggio, innocente e amico» – nelle parole di Paolo VI – che ha offerto la sua vita per tutti noi?
Guardando a Moro senza fermarsi ai 55 giorni della prigionia, vediamo con chiarezza di che cosa è carente oggi la politica, e non solo nel nostro Paese: c’è bisogno di una “visione” e non di un cristianesimo professato solo a parole, ma di cristiani capaci di testimoniarlo nei fatti.
(Dalla prefazione del Cardinale Matteo Zuppi)
Angelo Picariello, sposato, con due figli, vive a Roma. Si è laureato in giurisprudenza e ha avviato la professione di giornalista ad Avellino, città natale, nell’emittenza locale, seguendo le vicende del dopo-terremoto in Irpinia.
Ha lavorato per Il Giornale del Popolo di Lugano, La Discussione, Sat 2000. Dopo una lunga collaborazione, lavora dal 2000 per Avvenire come redattore parlamentare e segue l’informazione dal Quirinale. È anche collaboratore della sezione culturale, per la quale segue soprattutto i temi della storiografia politica e le vicende della riconciliazione dopo gli anni di piombo.
Ha scritto, per le Edizioni San Paolo, Capuozzo, accontenta questo ragazzo, una biografia di Giovanni Palatucci, ultimo questore di Fiume italiana, morto a Dachau dopo aver posto in salvo migliaia di ebrei, e Un’azalea in via Fani – Da Piazza Fontana a oggi: terroristi, vittime, riscatto e riconciliazione.