Carissimi Cappellani e Operatori sanitari,
in questo particolare momento, in cui assistiamo al diffondersi del “coronavirus”, a titolo personale e in qualità di Vescovo delegato per la Pastorale della Salute, intendo rivolgervi un particolare e sentito grazie per il vostro impegno a servizio di tanti fedeli e concittadini.
L’epidemia in corso costringe un po’ tutti a cambiare stili di vita, suscitando, in molte persone, preoccupazioni, isolamenti e in alcuni casi smarrimento e solitudine. Il vostro servizio audace e discreto diventa feconda esperienza di “testimonianza di carità e anelito di speranza”, coraggiosa espressione di corresponsabile partecipazione alla vita dei nostri concittadini.
Le fragilità fisiche, comportamentali e spirituali che emergono per il diffondersi dell’epidemia ci coinvolgono nel non abbassare la guardia e ci richiamano a vivere nella carità, nella preghiera e nel servizio il dono della fede che abbiamo ricevuto.
Suggerisco – ma sono certo che in molti vi siete già adoperati in tal senso – di incrementare e favorire, nel rispetto delle norme emanate dalle autorità civili, i momenti di preghiera personale all’interno dei presidi sanitari e nelle comunità ecclesiali con la recita del Santo Rosario e l’Adorazione Eucaristica. Invocando l’intercessione della Vergine Maria, vi rinnovo i miei sentimenti di profonda e sincera gratitudine e vi benedico tutti nel Signore.
Mons. Giovanni Accolla
Vescovo Delegato della CESi per la Caritas e la Pastorale della Salute