“Di certo non ci coglie di sorpresa l’amara fotografia che la Rainbow Map di Ilga Europe, lo strumento attraverso il quale la ong ogni anno censisce gli avanzamenti in termini di affermazione dei diritti delle persone lgbti+ nell’area del Vecchio Continente, scatta anche quest’anno dell’Italia, trentacinquesima in una classifica di 49 Paesi”…
lo dichiara Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay. Che prosegue: “Pesa sul nostro Paese non solo l’immobilismo legislativo, che pone molti dei traguardi già tagliati in altre parti d’Europa in una lista molto lunga di cose ancora da fare, ma anche il reiterarsi e il rinvigorirsi di un sentimento omotransfobico che trova di frequente espressioni pubbliche, addirittura istituzionali. Ma la mappa non serve solo a farci i conti in casa: è utile cogliere da questo articolato ritratto la portata globale della sfida sul contrasto alle discriminazioni e alle violenze basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere. Portiamo tutti e tutte assieme la responsabilità di convivere con i provvedimenti transfobici di Orban, ad esempio, e con le inaccettabili “lgbt free zone” della Polonia. E nel contempo, dobbiamo stare al passo con la Germania, che pochi giorni fa ha messo a bando le cosiddette terapie riparative, veri e propri atti di tortura praticati anche nel nostro Paese. O con la Svizzera, che poco tempo fa ha reso l’omotransfobia definitivamente reato. Consapevoli di questo impegno, abbiamo chiesto alle quattro persone che in Parlamento hanno depositato proposte di legge in tema di contrasto all’omotransfobia di partecipare a una tavola rotonda online, in diretta sabato 16 maggio, cioè alla vigilia della Giornata internazionale contro l’omotransfobia, sull’homepage del sito arcigay.it e sui nostri canali social. Assieme a me e al presidente nazionale Luciano Lopopolo, ci saranno, a partire dalle 18, l’on. Alessandro Zan (Pd), l’on. Laura Boldrini (Pd), la sen. Monica Cirinnà (Pd) e la sen. Alessandra Maiorino (M5S).”, conclude Piazzoni.