Ha letto (e diffuso) la raccolta lanciata da un messinese che vive a Roma. E ha pensato che fare per intero la propria parte implicasse non solo versare il proprio contributo, cosa che ha prontamente fatto, ma anche realizzare qualcosa in più. Un piccolo gesto, piccolo come quello del colibrì della favola che da solo trasporta una goccia d’acqua nel suo becco per spegnere l’incendio della foresta. Da qui il titolo dell’iniziativa.
Lui è Leonardo Mercadante, il suo romanzo d’esordio “Per chi vive sulle tartarughe” (Smasher) è andato in ristampa già un paio di mesi dopo la pubblicazione (ottobre 2019). Vi racconta la storia di un bambino che comincia a porsi le “domande” definitive, sul mondo e sulla vita, scoprendo che “viviamo tutti sulla stessa palla”.
Originario di Barcellona Pozzo di Gotto, dopo un anno a Bologna per approfondire le tecniche di scrittura, Mercadante si è trasferito a Messina dove frequenta da anni il Centro di nuova drammaturgia “EsosTheatre – Il teatro degli Esoscheletri” di Sasà Neri e dove oggi “resta a casa” nel suo alloggio “da studente”, separato dalla sua famiglia. E da qui ha lanciato sui social “Regalo libri ai colibrì”: “Spedirò gratuitamente una copia di ‘Per chi vive sulle tartarughe’, fino all’esaurimento della mia ‘scorta’, a chiunque mi mandi lo screenshot del versamento effettuato per la raccolta fondi “Covid19 / Messina unita per l’Ospedale Papardo”.
Mercadante non conosce i promotori della raccolta. Semplicemente sostenere questa causa gli è sembrata una cosa giusta da fare. E il suo appello ha già dato i primi risultati.
La raccolta – che è stata attivata su gofundme.com, è protocollata e certificata all’azienda ospedaliera e ha già ottenuto versamenti per quasi 25 mila euro – è promossa da Enrico Bellinghieri, nato a Messina e residente a Roma per lavoro (settore cinema). “Ho deciso di avviare questa campagna – spiega – perché era l’unico modo che avevo per dare una mano alla mia terra pur confinato nella mia stanza di Roma”. Con Bellinghieri altri giovani messinesi, “figli di messinesi, nipoti di messinesi”, Serena Repici, che collabora con un progetto sul diabete attivo al Papardo, Danilo Currò e Domenico Panarello. “I proventi di questa iniziativa verranno devoluti interamente nel conto corrente dell’ospedale per fronteggiare l’emergenza Coronavirus attraverso l’acquisto di caschi respiratori e altro materiale sanitario che la direzione del Papardo a suo insindacabile giudizio riterrà necessario”.