Un testo scritto, diretto e interpretato (insieme con Tino Calabrò) da Tino Caspanello, drammaturgo siciliano rappresentato e pubblicato in varie parti del mondo: dalla Francia a Hong Kong, dalla Grecia all’Austria. Lo spettacolo racconta la società di oggi attraverso l’incontro di due anziani che vivono la paura dell’abbandono…
Sarà “Era ottobre” il terzo appuntamento con “Teatri di Naso”, il cartellone di drammaturgia italiana contemporanea, in scena nel teatro “Vittorio Alfieri” del comune nebroideo, con la direzione artistica di Roberto Zorn Bonaventura. Dopo i successi ottenuti da “Pèriplo” e da “Il rasoio di Occam”, è la volta di un altro importante nome del teatro dei nostri giorni: Tino Caspanello.
Originario di Pagliara, nella provincia jonica di Messina, Caspanello (che ha pubblicato anche alcuni romanzi), come si legge nel sito di Editoria & Spettacolo che pubblica i suoi testi in Italia, «con il paziente lavorìo di una scrittura a lungo meditata, rappresenta una delle esperienze drammaturgiche più importanti e degne di rilievo nel panorama italiano degli ultimi anni». Grazie anche all’attività della compagnia Pubblico Incanto, da lui diretta, che presenta così “Era ottobre”, di cui sono interpreti lo stesso Caspanello e Tino Calabrò: «Un appuntamento quotidiano, quello tra i due protagonisti, per trascorrere insieme una parte del giorno, per non rimanere confinati nelle gabbie di città votate ormai esclusivamente all’efficienza e alla produttività, per non cedere alle sirene televisive e per non soccombere sotto il peso dei ricordi. Come per ogni appuntamento ci sono delle regole, delle convenzioni da rispettare, ma anche piccoli corto circuiti, che, apparentemente fastidiosi, regalano qua e là spunti di tenerezza e ironia a due vite che vivono, senza dirselo, la paura dell’abbandono».
Nelle sue note di regia, l’autore scrive tra l’altro: «Non abbiamo calcato la mano su caratterizzazioni particolari – a teatro basta appena suggerire, per poter scatenare un immaginario – ma abbiamo cercato di sondare quale fosse la relazione che lega i due protagonisti, così distanti a volte, e a volte così vicini da farli sembrare, come in una consolidata amicizia, le due facce della stessa medaglia».
“Teatri di Naso” ha raccolto finora un eccellente successo di pubblico, valorizzando ulteriormente quel piccolo gioiello che è il Teatro Vittorio Alfieri e ha visto anche la risposta di tutto il Comune. Infatti, come ha ricordato il sindaco Gaetano Nanì, che ha fortemente voluto questa manifestazione, dopo ogni appuntamento del cartellone c’è la possibilità di trascorrere il resto della serata nella splendida cittadina nebroidea: i locali di ristorazione convenzionati, applicano infatti, sconti particolari a chi mostrerà il biglietto d’ingresso.
Ricordiamo anche che il 26 maggio, con inizio alle ore 17,30, si concluderà la rassegna collaterale “Primavera bimbi e bimbe”, interamente dedicata ai più piccoli con “Il sarto furbacchione”, di Michelangelo Maria Zanghì.
Dopo “Era ottobre”, il prossimo appuntamento con “Teatri di Naso”, il cartellone organizzato dall’associazione culturale “Castello di Sancio Panza”, prima della pausa estiva, sabato 1 giugno sarà con “Le mille blu” di Salvatore Rizzo, diretto e interpretato da Filippo Luna.
“Teatri di Naso” si avvale del sostegno di Latitudini, rete di drammaturgia siciliana, della direzione tecnica di Stefano Barbagallo e della grafica di Riccardo Bonaventura.