La Fondazione Taormina Arte Sicilia presente nella programmazione di Anfiteatro Sicilia, la manifestazione culturale promossa dall’Assessorato regionale al Turismo, che contamina la storia, i luoghi, il territorio siciliano con spettacoli unici di alto livello artistico con l’intento di promuovere la Sicilia e racchiudere in circuito le produzioni messe in scena negli incantevoli teatri di pietra siciliani (Taormina, Catania, Tindari, Morgantina, con l’aggiunta della Villa Romana del Casale).
Dopo il grande successo dello scorso anno la Fondazione Taormina Arte Sicilia ripropone nella stupenda Villa del Casale a Piazza Armerina “Suoni e luci” (10, 18, 24 e 31 agosto). Suoni e Luci è un progetto che riporta la villa romana alle atmosfere originali con la presenza di musicisti all’interno della villa. Il tutto è reso suggestivo da un’illuminazione artistica realizzata appositamente per l’evento. In programma le arpe del Duo Palazzolo, gli archi e il clavicembalo di Ensemble Barocco di Messina, la musica barocca con il Duo Ars Vetus e il concerto conclusivo su musiche di Mozart del Quintetto Almeyda. Il progetto è realizzato con la collaborazione dell’Orchestra da Camera di Messina e la Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana.
Nella meravigliosa cornice del Teatro Antico di Taormina il 12 agosto la Fondazione Taormina Arte Sicilia propone “Antigone” di Sofocle, con Massimo Venturiello, Giulia Sanna, Ludovica Bove, Stefano De Santis, Francesco Patanè, Carla Cassola, Andrea Monno, Franco Silvestri, Andrea Colangelo, Angelo Tanzi, Giuseppe Spezia. La regia è curata dallo stesso Venturiello, le scene da Alessandro Chiti, i costumi da Helga William, le luci di marco Laudando e le musiche da Germano Mazzocchetti. Dopo tanti secoli il conflitto tra Creonte e Antigone continua ad interrogare la coscienza degli uomini, opponendo alle ragioni e alla potenza dello Stato, quelle del cuore. È la grande forza politica del testo a renderlo sempre attuale: l’eterna lotta tra ribellione libertaria e potere tirannico, Pietas contro politica. È la rappresentazione della lotta mai arrivata a conclusione tra autorità e potere: un tema tuttora di costante attualità, purtroppo. Si pensi ai regimi totalitari in cui l’autorità è esercitata in maniera disumana. In replica il 13 agosto al Teatro Antico di Tindari. Sempre a Tindari il 19 agosto “Le Troiane” di Seneca con Paolo Bonacelli, Edoardo Siravo, Alessandra Fallucchi, Silvia Siravo, Marcella Favilla, Cecilia Zingaro e Gabriella Casali, per la regia di Alessandro Machìa. In una Troia avvolta dalle fiamme dall’inizio alla fine della tragedia, Seneca mette in scena un universo segnato dal lutto, dalla perdita del controllo sulle passioni, in cui l’umano si afferma soltanto nella sua possibilità di fare il male. Gli dei sono ormai presenze lontane e insignificanti, c’è solo l’uomo nella sua infinita solitudine e sofferenza. A dominare è la guerra. E la morte: una morte che è anche liberazione dal dolore e dall’assurdo della vita.
La Fondazione Taormina Arte Sicilia anche quest’anno inaugura la sua programmazione nel cuore della Sicilia antica nel magico Teatro di Morgantina L’11 agosto “Kkore. Canto delle accorate per chi ha un cuore” di Lina Prosa e il 12 agosto “Empedokles” per la regia di Enzo Gambino. “Kkore” con Sara Donzelli e Giulia Quagliarella, per la rega di Giorgio Zorcù, è uno dei miti fondanti dell’umanità, legato alla fertilità e quindi al futuro della specie. Al centro c’è una giovane donna, col suo carico di trasgressione, di attrazione, di pericolo; la “ragazza indicibile”, come l’ha chiamata il filosofo Giorgio Agamben. La grande drammaturga palermitana Lina Prosa – l’autrice italiana attualmente più tradotta all’estero – ha ripreso il mito per creare un nuovo testo teatrale al centro del quale ha posto la coppia madre – figlia. “Empedokles”, con Enzo Gambino, Barbara Capucci, Sandro Sciarratta ed Edoardo Savatteri, è un eroe tragico moderno perché supera la scissione ontologica con il binomio colpa-espiazione. È vittima delle violente tensioni tra natura e arte, figlio della sua epoca, vittima delle tensioni tra la forza universale e quella organica maneggiata dall’uomo). Egli è l’incarnazione stessa del destino che solo nella scelta estrema può riunificare soggetto e oggetto.
La programmazione 2018 della Fondazione si conclude al Teatro Antico di Taormina l’11 settembre con “Orlando furioso. Il cavalier e l’Angelica”, opera musicale di Salvatore Guglielmino con l’Orchestra Sinfonica diretta dal Maestro Giuseppe Romeo. Un’opera che narra una successione di avventure, duelli, amori e magie, l’amore di Orlando per Angelica, la sua pazzia, le sue gesta, la sua dipartita a Roncisvalle attraverso la narrazione di due personaggi presenti anche nelle fantastiche avventure di Re Artù: il Mago Merlino e la Maga Morgana.