Sorgerà nell’area delle ex Casermette del quartiere Carrassi il nuovo Parco della Giustizia di Bari, progettato da Atelier(s) Alfonso Femia secondo criteri di sostenibilità ambientale, sociale ed economica con l’obiettivo di rigenerare una porzione consistente della città.
Saranno realizzate le sedi dei tribunali e della Procura penale e un parco, che impegnerà il 75 per cento dell’intera area di progetto. Molto più di un ‘polmone verde’, vera e propria anima della metamorfosi, il Parco è destinato a essere luogo di aggregazione intergenerazionale, profondamente mediterraneo e coerente con l’identità barese.
Esito di un concorso indetto dall’Agenzia del Demanio, il progetto rivela un’assoluta coincidenza di visione tra i committenti e il raggruppamento vincitore del bando – Atelier(s) Alfonso Femia mandataria, Proger, Magnanimo Ingegneri Associati e Land Italia – sul significato contemporaneo di dimensione urbana.
Costruire un dialogo tra la città e il verde: il progetto del Parco della Giustizia di Bari rigenera un’area di città degradata, rilancia la relazione con il territorio e innesta percorsi sostenibili…
Sorgerà nell’area delle ex Casermette del quartiere Carrassi il nuovo Parco della Giustizia di Bari, progettato secondo criteri di sostenibilità ambientale, sociale ed economica con l’obiettivo di rigenerare una porzione consistente della città. Saranno realizzate le sedi dei tribunali e della Procura penale e un parco, che impegnerà il 75 per cento dell’intera area di progetto. Molto più di un “polmone verde”, vera e propria anima della metamorfosi, il Parco è destinato a essere luogo di aggregazione intergenerazionale, profondamente mediterraneo e coerente con l’identità barese.
Esito di un concorso indetto dall’Agenzia del Demanio, il progetto rivela un’assoluta coincidenza di visione tra i committenti e il raggruppamento vincitore del bando –Atelier(s) Alfonso Femia mandataria, Proger, Magnanimo Ingegneri Associati e Land Italia- sul significato contemporaneo di dimensione urbana.
GENEROSITÀ E RESPONSABILITÀ, BINOMIO CHIAVE DI PROGETTO Bari, sponda d’oriente del Mediterraneo, si estende sulla linea di costa e penetra all’interno, vera e propria città-territorio. Il rapporto tra costruito e natura – per molte parti perso – deve essere ricomposto per ristabilire l’equilibrio urbano.
Culturalmente e professionalmente attento alla profonda mutazione sociale e dei comportamenti che comunità e individui stanno vivendo, Atelier(s) Alfonso Femia sottolinea, in quest’opera, l’impegno verso la formulazione di paradigmi progettuali aggiornati e coerenti alla trasformazione globale. La progettazione si orienta verso la realizzazione di ecosistemi funzionali sia alle differenti esigenze della comunità, sia agli input sempre più pressanti indotti dal cambiamento climatico. È una vera e propria sfida per l’architettura che deve assumere la responsabilità delle proprie azioni e la generosità delle proprie intenzioni come motore delle mutazioni urbane.
Proprio in quest’ottica si è privilegiato come atto fondativo del progetto, la realizzazione di un grande parco urbano che ospiterà gli edifici della Giustizia, permettendo di creare un importante corridoio verde che collegherà l’area a margine di Bari sino al centro della città e al mare. Secondo Alfonso Femia “Intervenire a Bari, città-territorio, invita a rovesciare i canoni metodologici correnti e a formulare un atto progettuale generoso e responsabile. Mitigare e addomesticare le cesure e i tagli infrastrutturali che hanno separato brani di città, creando segregazione, sono obiettivi primari”.
Il Parco della Giustizia è uno dei quattro siti (insieme all’ex Caserme Milano e Capozzi, all’ex Ospedale Militare Bonomo e all’ex Caserma Magrone) sui quali l’Agenzia del Demanio sta promuovendo una strategia urbana di riqualificazione che sostiene la continuità degli spazi verdi, un approccio innovativo per rispondere alle sfide ambientali, migliorare la qualità dell’aria e rendere la città più vivibile, secondo i criteri di sostenibilità delle città europee. Le aree verdi a integrazione degli interventi contribuiranno con più di 24 ettari di superficie alla revisione di Bari in chiave eco-sostenibile. Tra i siti verrà potenziato e, in alcuni casi, costruito una connessione sia simbolica, sia materiale attraverso la predisposizione di corridoi verdi e piste ciclabili. Non ultimo, la razionalizzazione funzionale allevierà il Demanio delle locazioni passive – circa 20milioni di euro – risorse che potranno alimentare altri interventi.