Milano – Si può ancora credere nell’uomo dopo la Shoah, i Gulag, i genocidi del Novecento e con una nuova guerra in Europa? È una domanda che ci poniamo spesso, quando pronunciamo la frase mai più. Ma è anche l’interrogativo dell’autore di Vita e destino Vasilij Grossman, a cui si ispira il titolo delle cerimonie della Giornata dei Giusti dell’Umanità 2023. Secondo Grossman, infatti, anche di fronte a un male estremo l’umano nell’uomo non può essere estirpato. Il pensiero di Grossman è stato il filo conduttore della cerimonia al Giardino dei Giusti di Milano, di cui quest’anno si celebrano i vent’anni.
All’appuntamento milanese di questa mattina per la cerimonia di posa delle nuove targhe e consegna delle pergamene ai Giusti, insieme ai rappresentanti dei nuovi Giusti onorati, all’Associazione per il Giardino dei Giusti di Milano, di cui fanno parte la Fondazione Gariwo, il Comune di Milano e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, sono intervenuti la Presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi, il Presidente della Fondazione Gariwo Gabriele Nissim e in rappresentanza dell’UCEI Giorgio Mortara.
Per i nuovi Giusti onorati erano presenti Philip Colley, pronipote di Gareth Jones e coordinatore di garethjones.org, Dijana Pavlovic, fondatrice del Movimento Kethane in Italia, Gabriel Cox, nipote di Sir Hersch Lauterpacht e Pietro Kuciukian, Console onorario della Repubblica di Armenia in Italia e co-fondatore di Gariwo.
I Giusti onorati sono:
• Gareth Jones, giornalista gallese, fu il primo a documentare l’Holodomor, scontrandosi con l’indifferenza dell’Occidente e la censura sovietica fino alla sua misteriosa morte;
• Alfreda “Noncia” Markowska, donna rom, durante il Porrajmos perse la sua famiglia ma rischiò la vita per salvare dallo sterminio il maggior numero di bambini, rom o ebrei;
• Sir Hersch Lauterpacht, giurista britannico, ha posto l’individuo al centro del diritto e ha promosso a Norimberga l’idea di responsabilità personale di fronte a ordini inumani;
• Akram Aylisli, scrittore azero, ha denunciato le violenze del suo Paese contro gli armeni e sostenuto il dialogo tra i due popoli, pagando con un “esilio” nella propria terra.
Durante la cerimonia sono state inoltre consegnate le pergamene in onore dei Giusti segnalati dalla società civile: Don Girolamo Tagliaferro, che durante il secondo conflitto mondiale operò in difesa dei più deboli e dei perseguitati, ebrei e ricercati politici; Don Paolo Liggeri, che dopo i bombardamenti su Milano del 1943 creò il centro di assistenza La Casa, organizzando la fuga di ebrei e antifascisti; Elvira ed Ernesto Cattaneo e Madre Superiora Suor Teresa, che a rischio della vita si prodigarono per salvare una bambina ebrea; Don Mussie Zerai, il sacerdote e attivista eritreo fondatore della Ong Habeshia che da oltre vent’anni si occupa di assistere i migranti; Lodovico Targetti, l’industriale della lana che durante l’occupazione tedesca ospitò nella sua casa a Moltrasio molti ebrei in fuga dalla deportazione, accompagnandoli al confine; Luca Attanasio, l’Ambasciatore d’Italia in Congo che si è distinto con il suo lavoro e con l’associazione Mama Sofia per la grande attenzione agli ultimi e la difesa dei diritti umani in Africa.
La mattinata si è conclusa con un momento di confronto presso l’Anfiteatro Ulianova Radice che ha visto protagonisti gli studenti delle scuole, in arrivo da diverse parti d’Italia, insieme a Don Mussie Zerai; la moglie di Luca Attanasio, Zakia Seddiki; la nipote di Sir Hersch Lauterpacht, Gabriel Cox; il pronipote di Gareth Jones, Philip Colley; la fondatrice del Movimento Kethane in Italia, Dijana Pavlovic; il Console onorario d’Armenia in Italia Pietro Kuciukian.
“È in tempi come quelli che stiamo vivendo, con la tragedia dei migranti a Cutro e l’atrocità della guerra tornata in Europa, che riemerge prepotente la necessità di far conoscere e custodire la storia dei Giusti nel mondo – ha detto la Presidente del Consiglio comunale e Presidente del Comitato dei Garanti del Giardino dei Giusti, Elena Buscemi -. Esempi di donne e uomini che hanno speso la loro vita per valori quali la giustizia, la verità, la solidarietà e l’umanesimo. Milano sulla cura della Memoria ha preso un impegno con le future generazioni e il Giardino dei Giusti, nato venti anni fa, è un esempio nel mondo di questo impegno”.
“Da questo giardino pensiamo ai ragazzi ucraini, ai giovani russi che si rifiutano di combattere, alle donne iraniane e a quelle afgane – ha detto Gabriele Nissim Presidente della Fondazione Gariwo -. Così come a tutti i ragazzi che si muovono in tutto il mondo per difendere il pianeta. Le persone che onoriamo oggi sono esempio di responsabilità perché hanno sfidato leggi ingiuste. Perché manifestare il nostro amore per l’umanità è la giuria più grande della vita”.
LA GIORNATA DEI GIUSTI – Su proposta di Gariwo, nel 2012, il Parlamento Europeo ha proclamato il 6 marzo “Giornata europea dei Giusti” per commemorare coloro che si sono opposti con responsabilità individuale ai crimini contro l’umanità e ai totalitarismi. Dal 2017 la Giornata dei Giusti dell’umanità è divenuta solennità civile in Italia ed è celebrata con decine di iniziative nelle scuole e nei Giardini dei Giusti sorti in tutto il Paese.