Dal 26 al 29 gennaio 2023 si è svolta a Barletta una serie di eventi per celebrare il Giorno della Memoria. Nella città pugliese, dove sta nascendo la Cittadella della Musica Concentrazionaria, che accoglierà anche il Thesaurus Artis (museo di artisti dell’Olocausto), la ricorrenza è particolarmente sentita, così come è atteso l’inizio dei lavori che condurranno presto alla realizzazione di un polo di Memoria e ricerca di prima importanza nell’Unione europea. Dopo l’approvazione in Regione dell’Accordo di Programma tra MiBACT, Soprintendenza, Regione, Provincia, Comune e Fondazione Istituto di Musica e letteratura Musicale Concentrazionaria, il sogno della Cittadella è sempre più concreto e vicino.
La sera del 26 gennaio presso il Teatro Comunale Curci ha avuto un notevole successo il “Concerto di Luci”, esecuzione di brani composti nei lager durante la Seconda guerra mondiale, organizzato dal Comune di Barletta e dalla Fondazione Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria (ILMC). Prima dell’esecuzione, introdotti dall’assessore Oronzo Cilli, hanno ricordato l’immane tragedia dalla Shoah il sindaco di Barletta Cosimo Damiano Cannito, il prefetto Rossana Riflesso, l’onorevole Mariangela Matera, il soprintendente archivistico e bibliografico della Puglia Marco Giacomo Bascapé, il consigliere regionale Grazia Di Bari e il direttore del Dipartimento Cultura e Turismo della Regione Puglia, Aldo Patruno. Il maestro Francesco Lotoro, impegnato da trentatré anni nel recupero e nella valorizzazioni di musiche composte da autori uccisi nell’universo concentrazionario o sopravvissuti a esso, ha diretto l’ensemble “Lemuria”, affiancato in una sera indimenticabile da splendidi cantanti d’opera. Durante l’evento Dominique Losay, figlio di André Losay, autore di alcuni dei brani eseguiti, ha donato alla Fondazione ILMC il taccuino musicale compilato dal padre durante la prigionia nello Stalag 3B a Furstenberg sur Oder. Il prezioso documento fa ora parte dell’archivio di musica concentrazionaria, raccolto in tanti anni di ricerca da Francesco Lotoro. Il “Concerto di luci” è andato in onda la sera del 27 gennaio su Rai Scuola. La mattina dello stesso giorno, Francesco Lotoro ha partecipato alle celebrazioni al Quirinale, eseguendo musiche concentrazionarie con il violinista Fabrizio Signorile e la soprano Anna Maria Stella Pansini.
Il 27 gennaio, nelle sale al piano terra del palazzo della Prefettura UTG di Barletta-Andria-Trani, è stata inaugurata la mostra “Luce dalla Cenere” – promossa dalla Fondazione Istituto di letteratura musicale concentrazionaria e dal Comune di Barletta – che ha proposto venti opere d’arte, fra disegni, dipinti e incisioni, realizzate da artisti ebrei scomparsi nella Shoah o sopravvissuti ai luoghi di morte. Il prefetto Rossana Riflesso ha tagliato il nastro insieme a Roberto Malini, scrittore e difensore dei diritti umani che da tanti anni recupera in tutto il mondo le opere superstiti degli artisti della Shoah. La collezione di Roberto Malini, una delle più importanti in campo internazionale, sarà accolta nel Thesaurus Artis della Cittadella. L’esposizione è stata aperta al termine della cerimonia di consegna delle medaglie d’onore a cittadini del territorio di Barletta deportati e internati nei lager nazisti. Fra di loro il barlettano Savino Roggio, che ha compiuto da poco cent’anni. Malini ha illustrato le opere, profondamente toccato dalla presenza dei deportati. Per la prima volta è stata esposta l’opera di Joseph Pressmane “Massacro di ebrei Ucraini da parte dell’Einsatzgruppe C”; un disegno unico, perché realizzato da un artista di grande importanza nato proprio in Ucraina e sopravvissuto all’Olocausto. Sempre per la prima volta, è stato presentato il disegno “Giovani donne in un ghetto polacco”, realizzato fra il 1940 e il 1943, probabilmente nel ghetto di Varsavia.
“Non bisogna mai stancarsi di tener viva la memoria di certi tragici avvenimenti,” ha detto il prefetto Rossana Riflesso introducendo la mostra, “ed è proprio questo il senso di questa Giornata: sviluppare una coscienza civica di resistenza rispetto ad ogni forma di discriminazione, di violenza, di emarginazione e di guerra, eventi che purtroppo non appartengono solo al passato ma anche al presente”. Il giorno successivo gli studenti dell’IISS Leontine e Giuseppe de Nittis, accompagnati dalle docenti, hanno visitato la mostra “Luce dalla Cenere”, ancora una volta illustrata del curatore Roberto Malini. Gli studenti hanno seguito le parole dello scrittore con grande partecipazione, fotografando le opere e manifestando particolare interesse verso il progetto della Cittadella e del Thesaurus Artis. L’esposizione è proseguita anche il 28 e il 29 gennaio, rivelando l’attenzione della città di Barletta verso la Memoria e l’arte salvata dalle ceneri della Shoah; una processione di cittadini si è susseguita nei corridoi dell’antico chiostro nel palazzo settecentesco della Prefettura, fermandosi davanti alle tappe del percorso, ammirando le opere e leggendo i cartellini che riassumevano le vite e le carriere degli artisti ebrei, quasi sempre interrotte dall’odio nazista.
Nella foto di Steed Gamero, Roberto Malini (a sinistra) e Francesco Lotoro