“Luce dalla cenere”, l’arte della Shoah a Barletta per il Giorno della Memoria. Roberto Malini, “salvatore dell’arte dell’Olocausto”
presente alla rassegna
di Ufficio Stampa Fondazione Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria di Barletta
Il prossimo 27 gennaio 2023, in occasione della Giornata della Memoria, la ricorrenza internazionale che commemora le vittime dell’Olocausto, sarà inaugurata a Barletta, nelle sale al piano terra del palazzo della Prefettura UTG di Barletta-Andria-Trani (in via Cialdini 60), la mostra Luce dalla Cenere, nella quale sarà esposta una serie di opere realizzate da artisti ebrei scomparsi nella Shoah o sopravvissuti ai campi di sterminio. La mostra, a ingresso libero, rimane aperta venerdì 27 gennaio dalle ore 16.30 alle 19.30, sabato 28 e domenica 29 dalle ore 10.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.30. Nella mostra saranno esposti dipinti e incisioni facenti parte della collezione donata dal poeta, scrittore e storico genovese Roberto Malini alla Fondazione Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria, con sede a Barletta.
L’iniziativa, promossa dal Comune di Barletta e dalla Prefettura UTG di Barletta-Andria-Trani, è curata dalla stessa Fondazione presieduta dal M° Francesco Lotoro, pianista e direttore d’orchestra impegnato da oltre trent’anni nella ricerca delle musiche scritte nei campi di concentramento e in altri luoghi di cattività civile e militare del mondo negli anni della 2a Guerra Mondiale.
Le opere in esposizione sono il frutto del lavoro di ricerca che Roberto Malini svolge da tanti anni per sottrarre questa produzione alla dispersione e all’oblio; un impegno che gli è valso il Premio Pasquale Rotondi – Mecenatismo 2018 quale “salvatore dell’Arte dell’Olocausto”. La collezione donata alla Fondazione ILMC è nata come prosecuzione del lungo lavoro di studio, ricerca sul campo e salvataggio di oltre duecento opere d’arte che attualmente compongono la raccolta presso il Museo Nazionale della Shoah di Roma. Tra le opere in mostra a Barletta, tutte testimonianze preziose per la memoria collettiva, anche un olio di Jacob Vassover (Musicisti klezmer, 1980), una litografia di Marc Chagall (Crocifissione mistica, 1950), una drammatica xilografia di Ari Glass (Rabbino. La Notte dei Cristalli, 1943) e un delicato olio della pittrice ebrea pesarese Wanda Coen Biagini (Donna Velata, 1942), artista apprezzata da colleghi del calibro di Giorgio De Chirico e Giacomo Balla, ma la cui carriera si interruppe bruscamente con l’entrata in vigore nel ’38 delle famigerate Leggi razziali promulgate dal regime fascista.
La mostra “Luce dalla cenere” presenterà inoltre per la prima volta il grande disegno di Joseph Pressmane Massacro di ebrei Ucraini da parte dell’Einsatzgruppe C. Si tratta di un’opera drammatica e preziosa, realizzata da un artista importante che era nato proprio in Ucraina, dove venne attuato lo sterminio da parte delle Einsatzgruppen. Appartenendo alla comunità degli ebrei ucraini, Pressmane, che si trovava a Parigi, riceveva informazioni di prima mano sui massacri, mentre doveva nascondersi per evitare l’arresto da parte delle autorità collaborazioniste. Non sono conosciute altre testimonianze artistiche relative al massacro di Babij Jar create da ebrei ucraini negli anni del’Olocausto.
Nell’occasione di questa mostra, infine, Roberto Malini – che sarà presente all’inaugurazione e accompagnerà le visite -, porterà a Barletta una nuova opera dal titolo Giovani donne in un ghetto polacco, un disegno a matita su carta realizzato nel ghetto di Varsavia fra il 1940 e il 1943, miracolosamente sottratto alla distruzione delle opere d’arte di autori ebrei verificatasi metodicamente nella Polonia occupata dai nazisti.
Nelle foto, il grande disegno di Joseph Pressmane, che testimonia il massacro di Babij Jar; le opere di Wanda Biagini Coen, Anonimo ebreo polacco del ghetto di Varsavia, Ari Glass e Jacob Vassover