GRAVE ATTACCO DEL GOVERNO ALLA BIODIVERSITÀ ITALIANA

Continua l’accanimento del Governo e della sua maggioranza parlamentare – in particolare del partito della Presidente del Consiglio – contro gli animali. In Senato è stato infatti presentato un Disegno di Legge, a firma del senatore di Fratelli d’Italia Amidei, ma predisposto dall’eurodeputato cacciatore Berlato, che punta a sradicare ogni tutela per la fauna selvatica nel nostro Paese.

Il testo è un concentrato di pura ideologia e fanatismo, che si traduce in deroghe e concessioni ai cacciatori a tutti i livelli: dalla creazione di istituti scientifici regionali con conseguente depotenziamento di ISPRA, alla cancellazione di ogni limite sulla cattura e detenzione di uccelli utilizzati come “richiami vivi”, incluse addirittura le civette; dal divieto di creare nuove aree protette, alla riduzione a 16 anni dell’età minima per imbracciare un fucile; dalla cancellazione del principio che lega il cacciatore al territorio, al prolungamento della stagione venatoria e degli orari di caccia, sino alla eliminazione delle giornate di “silenzio venatorio”. Come se non bastasse, vengono ridotte le sanzioni, anche con la trasformazione di alcune tra quelle penali in amministrative.

Queste norme, se approvate, sarebbero in evidente contrasto con la Costituzione e con la normativa europea e se attuate arrecherebbero danni incalcolabili al patrimonio unico di biodiversità di cui l’Italia è custode.

Nonostante questa evidenza il Governo, per bocca del Sottosegretario al Ministero dell’Agricoltura La Pietra, ha dichiarato nei giorni scorsi che con il nuovo anno si punterà ad approvare questa norma che stravolge l’attuale legge 157/1992, sulla tutela della fauna selvatica e la disciplina dell’attività venatoria.

Tutto ciò accade a un anno esatto dall’approvazione dell’emendamento alla legge di Bilancio che oggi consente di sparare potenzialmente ad ogni animale selvatico, anche nelle aree protette e nelle città e solo a pochi giorni da quando la Commissione europea ha dichiarato l’intenzione di aprire una procedura d’infrazione contro l’Italia proprio a causa di questa modifica, con il rischio, per ogni singolo cittadino italiano, non solo per i cacciatori, di pagare una sanzione giornaliera di oltre 8.000 euro.

A questo si aggiungono altri provvedimenti filo-venatori entrati in vigore nel corso dell’anno, come la ricostituzione del Comitato tecnico faunistico venatorio nazionale e le modifiche al DL Asset che hanno già provocato gravi ripercussioni tra cui l’apertura di una procedura Pilot europea, causata dalla mancata adozione di misure di contrasto al bracconaggio, dall’autorizzazione della caccia nei confronti di specie in declino e per la violazione del regolamento europeo che vieta l’utilizzo delle munizioni di piombo nelle zone umide.

Il Governo Meloni-Lollobrigida e la sua maggioranza si stanno dimostrando succubi del peggiore estremismo venatorio, a sua volta foraggiato dalla potente lobby delle armi con provvedimenti che giovano a qualche gruppo e qualche carriera politica, ma danneggiano l’intera collettività. In tutto questo è diventato ormai imbarazzante il silenzio del Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin.

Gli effetti della crisi climatica e di quella di biodiversità sono sotto gli occhi di tutti: accanirsi contro la natura è una scelta assurda e incomprensibile e per questo il WWF si batterà con tutti gli strumenti a propria disposizione e in tutte le sedi per fermare questo scempio.

Se Fratelli d’Italia intende essere il partito dei cacciatori è bene che gli italiani lo sappiano e contrastino questa folle deriva spara-tutto a scapito di un bene comune come la biodiversità italiana.