Domenica 7 ottobre torneremo a marciare, da Perugia ad Assisi, per la pace e la fratellanza tra i popoli.
Non sarà una marcia rituale. Perché i drammi a cui stiamo assistendo nel Mediterraneo, la crescita esponenziale di episodi di intolleranza e vero e proprio razzismo nei nostri territori, la violenza e la disumanità che invadono il linguaggio, i social media e una parte dell’azione pubblica ci dicono che oggi guerra e violenze sono nei nostri territori, a casa nostra.
L’intreccio perverso di guerra, fame, povertà, disuguaglianze, vittime civili, migranti, competizione crescente per accaparrarsi petrolio e gas, desertificazione e disastri ambientali produce un coacervo micidiale fatto di stragi e tragedie. E tutto ciò trova un drammatico riscontro nella guerra ai poveri fatta ai nostri confini.
Per la gravità della situazione e la complessità dei nodi che stanno venendo al pettine, pensiamo sia indispensabile portare alla Marcia del 7 ottobre la voce di tutti coloro che lottano per un’Europa e un’Italia solidale pacifica e accogliente.
Ripartiamo da un fatto. Oggi ci sono quattro grandi emergenze da cui dipende il nostro futuro: l’aumento delle disuguaglianze, la pace, il clima, le migrazioni. La novità sta proprio qui, teniamo insieme queste emergenze per costruire un immaginario nuovo e positivo, per rovesciare il piatto di chi specula sulla paura e dare speranza costruendo un nuovo movimento.
La partenza sarà alle ore 9.00 a Perugia, ai Giardini del Frontone; l’arrivo è previsto dalle ore 15 ad Assisi, alla Rocca Maggiore.