Ogni anno in occasione della festività del protomartire Santo Stefano si ricordano i tanti cristiani perseguitati nel mondo a causa della fede. Anche quest’anno intendo dare il mio modesto contributo con questo intervento, anche se sono convinto che sarà puntualmente poco “visitato” come ogni anno dai lettori. Il messaggio che si vuole diffondere ogni anno è quello, non solo di celebrare la figura di Santo Stefano, ma di richiamare a una rinnovata consapevolezza della condizione dei cristiani e per una sensibilizzazione sulle persecuzioni che affrontano.
La giornata di oggi dovrebbe essere, quindi, un’opportunità per tutti di riflettere, pregare e agire in favore della giustizia e della libertà religiosa per tutti. Oggi Il Giornale pubblica un intervento dell’ex segretario di Stato Usa Mike Pompeo (Le feste tristi dei cristiani senza libertà, 27.12.24) Dobbiamo ringraziare il Signore che possiamo “celebrare liberamente e apertamente il più grande dono di Dio. Quest’anno, però, dovremmo tutti prenderci del tempo per ricordare le famiglie che non godono della stessa libertà e pregare per loro”. Pompeo invita a pregare per i cristiani in Siria e ricorda le persecuzioni orribili del califfato dell’Isis e il suo impegno nella prima amministrazione Trump, per la libertà religiosa perché è profondamente legata alla stabilità, alla prosperità e alla libertà globali. “Pregate affinché i cristiani in Siria non subiscano ulteriori terrori e privazioni nelle prossime settimane e mesi, e pregate affinché i nostri leader difendano i fedeli”. Poi ricorda l’Ucraina dove la Russia ha portato nuove minacce alla libertà religiosa. Mentre in patria Vladimir Putin si è presentato come un giusto difensore del cristianesimo, l’esercito russo ha cercato attivamente di distruggere la presenza della Chiesa ucraina.
Più di 500 chiese sono state distrutte o gravemente danneggiate dalle forze russe dall’inizio dell’invasione nel 2022. Le chiese ortodosse fedeli a Dio, piuttosto che al regime di Putin, sono state chiuse, i membri del loro clero sono stati arrestati e i fedeli intimiditi. Infine un pensiero alla Cina comunista di Xi Jimping, dove la soppressione dell’espressione religiosa ha raggiunto livelli mai immaginati prima. “Il governo cinese detiene più di un milione di musulmani uiguri nei più grandi campi di concentramento mai costruiti”, scrive Pompeo. Infine invita a pregare per i cristiani cinesi, “molti dei quali celebreranno la nascita del Salvatore in luoghi nascosti e noti solo a Dio”.
Del dramma dei cristiani perseguitati si è espresso anche il presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Traggo la notizia da il Sussidiario.net (Niccolò Magnani, Santo Stefano e il dramma dei cristiani perseguitati ancora oggi: il monito del presidente Lorenzo Fontana, 26.12.24) In occasione della festa del protomartire Santo Stefano non si può dimenticare il dramma globale di una molteplice ideologia di morte contro la semplice manifestazione della fede in Cristo. Una persecuzione anticristiana che coinvolge circa 400 milioni di persone. “Santo Stefano, ritenuto il primo martire cristiano, ci ricorda il coraggio della fede e la difficile realtà dei cristiani perseguitati oggi. Buon onomastico a chi porta il suo nome e buona giornata a tutti“. Con queste parole il presidente Fontana ha postato su X. Anche Papa Francesco con l’Angelus in San Pietro ha ricordato, “la difficile realtà dei cristiani perseguitati ancora oggi”. Papa Francesco sottolinea nell’Angelus di oggi come Santo Stefano appaia come primo testimone martire della Chiesa, sfidando i propri carnefici ma anche pregando per la salvezza della loro anima. I cristiani “Non si lasciano uccidere per debolezza, né per difendere un’ideologia, ma per rendere tutti partecipi del dono di salvezza. E lo fanno in primo luogo per il bene dei loro uccisori».
Per conoscere i numeri della persecuzione dei cristiani nei vari Paesi del mondo rinvio al servizio dettagliato proposto dal blog CulturaCattolica.it (Mazzucchelli don Pinuccio, Santo Stefano Primo Martire – I DIMENTICATI: i Martiri cristiani oggi, 26.12.24) Ma anche al settimanale Tempi.it (“Cristiani perseguitati, la cartina di tornasole del rispetto dei diritti umani”, 10.12.24) che tra l’altro riporta l’audizione di Shahid Mobeen, presidente della Consulta Italiana per la Libertà Religiosa, alla Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati dello scorso 3 dicembre. Intervento che iniziava con le chiare parole di Giovanni Paolo II sul significato della difesa della libertà religiosa: “La difesa di questo diritto è la cartina di tornasole per verificare il rispetto di tutti gli altri diritti umani”. E’ un richiamo forte che papa Wojtyla rivolse nel 2003 ai partecipanti all’Assemblea parlamentare dell’Osce.
“Questa affermazione è ancora attuale, evidenzia come la negazione della libertà religiosa sia spesso indicativa di una violazione più ampia dei diritti umani fondamentali. Tale diritto, universalmente riconosciuto, deve essere protetto senza compromessi, poiché la sua violazione mette in pericolo la coesione sociale e la pace tra i popoli”.
DOMENICO BONVEGNA
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