IL DOMENICALE. Anno 2005. 3a Parte

n.1/1.1.2005 Tutto il fascicolo è dedicato alle “Osservazioni sulla Tortura di Pietro Verri”. Un grande romanzo storico, un pamphlet, un saggio giuridico, un tattato etico e psicologico. Un libro che tutti i cittadini vorrebbero che giudici e piemme avessero letto. Che tutti i giudici e piemme dovrebbero leggere. Da tenere sul comodino contro le tentazioni giustizialiste.

N.2/8.1.05 Ugo Finetti si occupa della apparente svolta riformista dei DS, dei postcomunisti. Interessante su Berlinguer: il PCI di Berlinguer usò Levi contro Shalamov per minimizzare i Gulag. Ignorò Solgenicyn. In Italia il crollo del Muro di Berlino è stato ridotto ad una sorta di “secondo” rapporto Krusciov sul conformismo sovietico.

N.3/15.1.05 Da segnalare in Finestra Aperte: La Reconquista, Attualità di un moto millenario. La liberazione della Spagna dalla dominazione musulmana comincia nel 711 d.C. La riunione della penisola Iberica sotto una unica sovranità e religione fu questione di ben 700 anni. Tutto iniziò dalla resistenza di Covadonga nel 722 per giungere alla grande impresa di Isabella di Castiglia che vinse i Mori con la presa di granada il 2 gennaio 1492. Lo studio è curato da Alberto Leoni, mentre Marco Respinti offre una scheda sulla regina Isabella che iniziò l’Occidente e regnò da Santa. All’interno Massimo Introvigne ci parla di una fiction uscita negli Usa sui Templari, assai migliore de “Il Codice da Vinci”. Respinti presenta la figura dello studioso serissimo libertarian Murray N. Rothbard (1926-1995).

N.6/5.2.05 Chi cavalca l’onda ecologista. Sui dogmi ecologisti è intervenuto Riccardo Cascioli. Presente sullo stesso tema un intervento di Antonio Gaspari che rivela che tra i padri dell’ecologismo ci sono i sostenitori dell’eugenetica e del razzismo.

N.7/12.2.05 Roma 1943: Chi salvò gli Ebrei. Ne parla Andrea Riccardi. Si torna sulle polemiche del comportamento di Pio XII nei confronti del Reich nazista e sugli ebrei. Nuovi testi, documentano che il clero e i cittadini romani aiutarono gli ebrei. Pare che Hitler voleva rapire il Papa e schiacciare il clero.

N.8/19.2.05 Da segnalare nell’approfondimento di Pagine Aperte: Perché l’Italia non può fondarsi sul mito della Resistenza comunista. Uno studio di Andrea Ungari.

N.10/5.3.05 Marco Respinti presenta un libro prezioso di Russell Kirk “and theAge of ideology”, il primo studio sistematico dedicato al pensiero del padre del conservatorismo statunitense della seconda metà del Novecento pubblicato nel 2004, autore W. Wesley Mc Donald. Gli USA non nascono da una sovversione paragonabile a quella dell’89 francese. Sono piuttosto una rivoluzione “impedita”, lo afferma Kirk.

N.11/12.3.05 Democrazia: la nuova ideologia del male. Giuseppe Romano inizia la riflessione partendo dal libro di Giovanni Paolo II, “Memoria e identità”, ricorda che il terzo Reich tedesco era composto da “persone che avevano raggiunto il potere per vie democratiche, se ne servirono per porre in atto perversi programmi dell’ideologia nazional-socialista, che si ispira a presupposti razzisti. Romano sottolinea le critiche del Papa alla democrazia quando fa da paravento all’aborto:”sterminio legale degli esseri concepiti e non ancora nati”.Uno “sterminio deciso addirittura da parlamenti eletti democraticamente”. Nella 2a pagina continua l’interesse per il libro del Papa da parte di Raffaele Iannuzzi.

N.14/2.4.05 Angelo Crespi il direttore del Dom torna sul 25 aprile. Sessant’anni di liturgia resistenziale e di mistica antifascista non sono bastati a fare di questa data il simbolo dell’identità italiana, che forse vale la pena di fondare altrove. Crespi nel suo editoriale accenna al libro di Ugo Finetti, “La Resistenza cancellata”, (Ares,2003) Fu inventata una resistenza di massa che non c’era stata. E nascoste le vendette partigiane. Aldo A. Mola, ci offre un bell’intervento sulla Grande Guerra. 1915, Italia grottesca. Alleata dei suoi nemici. 15 milioni di vite spezzate, catastrofi umane sciagurate tragedie immane mai sanate a onta della retorica bellicistica, che allora s’impadronì di molti, la Grande Guerra fu un vero sfacelo. Soprattutto per l’Italia.

N.15/9.4.05 Da segnalare ancora sul 25 aprile, Giuseppe Parlato, interviene su una data strumentalizzata che NON può fondare una nazione. Come e perché la Resistenza perse i connotati storici e assunse quelli liturgici di un fenomeno che doveva diventare mito fondante del nuovo Stato. Il ruolo politico del Partito comunista e quello moralizzatore di Giustizia e Libertà. Sostanzialmente nell’interpretare la Resistenza si scelse, scrive Parlato, di non aver nemici a sinistra. Di fatto non ci si battè contro il totalitarismo comunista. In F.A. Leonardo Urbani affronta il tema del Ponte sullo Stretto di Messina. Da segnalare un vistoso poster di Giovanni Paolo II per ricordare i 27 anni di Pontificato. E poi due pagine intense dedicata al grande Papa a cura di Michele Dolz. Combatteva la battaglia di sempre. Fu innanzitutto un uomo politico, ha scritto Marco Respinti. Del resto è quello che ho cercato di sottolineare nel mio libro, “Giovanni Paolo II e il suo vivo Magistero” (Fondazione Thule Cultura, 2023) Giovanni Paolo II di politica ne ha fatta tanta, soprattutto quando, agli occhi dei più, pareva impegnato in questioni impolitiche, apolitiche, “spiritualistiche”. Incominciando dal primo discorso “Non abbiate paura” e lo “spalancate le porte a Cristo”, sono infatti un programma squisitamente , eminentemente nobilmente politico.

N.16/16.4.05 Ancora sulla Resistenza e il Fascismo, che non è il nazismo, lo scrive Nicola Guiso, leggendo Augusto Del Noce: Il Fascismo non è nato fra le ideologie del Male. Sulla Resistenza: appunti storiografici. Memoria rossa, memoria nera, memoria grigia. Come e perché non si è riusciti a crearne una condivisa, italiana, vera. Marco Respinti descrive la vera rivoluzione Americana 1861-1865. Intanto la notizia: pare che Stalin leggesse fino a 400 pagine al giorno. Citava spesso la Scritture e annotava libri con la matita blu e rossa.

N.17/23.4.05 25 Aprile. Ultimo atto di Ugo Finetti. E’ una data che si abolirà da sola. Per Angelo Crespi in questo sesto decennale del 25 aprile probabilmente sarà l’ultimo che susciterà ampie discussioni. Perchè in questi anni di lavoro degli storici più onesti hanno prodotto una inversione di tendenza negli studi della Resistenza Ci sono alcuni punti fermi: L’Italia viene liberata grazie all’intervento degli Alleati. La Resistenza armata fu cosa fondamentale ma minoritaria; all’interno della resistenza il progetto comunista aveva fini ulteriori a quelli patriottici, alla fine della guerra perpetrarono per vendetta un massacro di proporzioni spaventose.

N.18/30.4.05 Il fascicolo ricorda La Fuga da Saigon di 30 anni fa. La sconfitta occidentale in Vietnam segnò l’impasse del mondo libero. Colpa del sentimentalismo politico. Affronta l’argomento Marco Respinti, redattore capo del Dom. Una guerra iniziata male, condotta male, finita male piegò l’Occidente per anni. Se ne uscì solo coltivando un lucido, sano machiavellismo. La fine della guerra secondo Respinti è stato un mesto 25 aprile dell’Occidente intero, protrattosi per anni, troppo lunghi. Mentre Alberto Leoni nella sezione L’Altra Storia si occupa anche della guerra  in Vietnam, come perdere una guerra già vinta, e le menti e i cuori. Gli Stati Uniti sbagliano strategia e politica. In Asia e in Africa, Londra aveva ottenuto nel passato recente successi lusingheri, ma Washington non la imitò. Trascinando presto soldati e civili sia Sudvietnamiti sia americani in un baratro in cui il comunismo, come sempre, sguazzò. Due pagine dedicate alle Crociate al Cinema di Laura Cotta Ramosino che affronta il film di Ridley Scott e ne evidenzia le deformazioni. Già il titolo è eloquente: se il cinema storico si scorda la storia finisce tutto in new age. Da segnalare un’ottima puntualizzazione sul termine Crociata da Marco Respinti.

N.22/28.5.05 Il 12 e il 13 giugno 2005 si votava sulla Legge 40. Anche Il Domenicale come la Chiesa del cardinale Ruini sceglie di NON votare: NO!NO!NO! di A. Crespi.

N.23/4.6.05 A pagina 2 Massimo Introvigne commenta il libro di Papa Ratzinger quando da cardinale si salvò dalle tempeste del Progressismo del post-concilio, “La mia vita. Autobiografia”, di Joseph Ratzinger (San Paolo 2005)

N.24/11.6.05 La Dittatura del Relativismo, di Giuseppe Romano. Roberto De Mattei all’interno discute di un nuovo concetto di Occidente e una nuova (e allargata) latinità  e a nuovi ma antichi valori comuni, perché noi non siamo ciò che parliamo.

N.25/18.6.05 Sacrosanta Separazione, uno studio di Marcello Pera in prima pagina. Non si può mettere in discussione la separazione tra politica e religione che è stata fonte di progresso e sapere. Epperò, separazione non significa divisione. Lo Stato realmente è laico è quello che ogni volta osserva con prudenza il confine giusto. Quando il presidente del senato insegna il vero revisionismo. A pagina 3 si ricorda la scomparsa del direttore de L’Alfiere, Silvio Vitale, con lui scompare un pezzo di Italia e Gianadrea de Antonellis ricorda il periodo aureo di Napoli secondo il grande scrittore spagnolo Francisco Elias de Tejada.

N.32-33/6-13.8.05 Il Nichilismo è bello. Appresso a Nietzsche e Heidegger sono andati decine di intellettuali. Scorciatoie verso il Nulla. Scrive Enrico Colomba. A pagina 2 un libro sulla Regina del Medioevo: Regine Pernoud, rivoluzionaria interprete dell’era delle cattedrali e dei cavalieri, ne parla Giuseppe Romano.

N.35/27.8.05 Aboliamo la Letteratura. Titolo provocatorio di Massimiliano Parente. A scuola non si insegnano più le “Lettere”, ma cose più facili e proficue: evviva Pinocchio e il Paese dei Balocchi! Bisogna abolire la letteratura e subito per direttissima e per decreto legge, perché la letteratura vera stordisce e crea miriadi di disoccupati, perché la letteratura ora la decretano le “classifiche di vendita”  i critigonzi delle Terzepagine che fanno il gatto e la volpe. Un po’ quello che scrive Paola Mastrocola. Israele avamposto dell’Occidente. Oggi l’”Europa-civiltà” abita più spesso che fuori dell’Europa del Continente. E’ solo che in questi angoli che la Magna Europa continua ad essere Europa. L’angolo più problematico dell’Europa fuori dall’Europa resta Israele. Un ragionamento di Marco Respinti, venti anni fa ancora visibilmente valido.

N.36/ 3.9.05 A pagina 2 nella sezione Revisioni, Carlo Stagnaro propone il libro di Vittorio Messori sul Caso Mortara, il giovane battezzato dalla badante. Non fu rapito alla famiglia, si fece prete e sempre venerò Pio IX. In F.A. Una sfida seria alla religione evoluzionista. Massimo Introvigne in anteprima presenta il libro di Harry Potter della scrittrice Joanne Kathleen Rowling.

N.37/10.9.05 A cercare la bella Destra. Angelo Crespi ricorda il gruppo di giovani che negli anni Ottanta si riunì intorno a Montanelli scegliendo l’impegno civile per chiudere la stagione di Sinistra. Dopo vent’anni il dibattito è fermo ancora lì. Si rimpiange un intellettuale come Longanesi, ma gli intellettuali si sono dimostrati meno preparati dai politici. La questione non è cos’ha fatto la Politica per la Cultura, ma cos’ha fatto la Cultura per la Politica scrive Crespi. Un tema sempre attuale come si può evidenziare dai dibattiti in corso, il professore Giovanni Orsina lo ha trattato in una intervista su La Verità.

N.38/17.9.05 Un 25 Luglio da Riscrivere. La Storia è sempre Reformanda. In prima pagina Piero Buscaroli, A mezzogiorno del 26 luglio, quattro ore prima d’essere arrestato per ordine del Re, Benito Mussolini aveva ricevuto l’ambasciatore di Tokio a Roma per comunicargli l’intenzione di trattare una pace separata rompendo l’alleanza con la Germania. Anni dopo quel diplomatico ne diede testimonianza. Ignorato dalla storiografia “ufficiale”. I vincitori non volevano nessuna pace che non coincidesse con la distruzione delle nazioni nemiche”. Intanto ne L’Altra Storia, Giuseppe Romano presenta un libro di Rino Cammilleri, I Mostri della ragione 2. Viaggio tra i deliri utopisti e rivoluzionari”, edizioni Ares 2005. Pare che in nome della ragione i giacobini donavano ai bimbi microghigliottine per i passeri. Nella “Repubblica delle Lettere”, Davide Brullo, presenta Pound unico e maledetto.

N.40/1.10.05 Antonangelo Liori interviene sul dibattito intellettuale tra Destra e Sinistra, il problema è di trovare ragioni solide di militanza. C’è un intervento sulla destra di Gennaro Malgieri: “Principi inderogabili e politiche a misura d’uomo”. Ne L’Altra Storia c’è uno studio di Christopher Andrew Mitrokhin 2, il resto della Verità. E il secondo volume de l’Archivio Mitrokhin sempre curato da Andrew, docente di Storia Moderna e contemporanea all’università di Cambridge. F.A. “Storia d’uomini, Dei e animali” di Emilio Mordini: Dal bisonte al destriero, dal lupo alla pecora e al ratto: vicenda meravigliosa del ruolo simbolico che le bestie hanno ricoperto nella storia dell’uomo. Con qualche sorpresa e qualche preoccupazione. Elogio del mostro di Loch Ness che si nega ai più. Il creato è un libro chiuso, scrive Respinti come certe menti.

N.41/8.10.05 Mamma Mia, un’indagine storica conferma che il mammismo è un fenomeno tutto italico. Affettivo, ma anche retorico. Ne parla Giuseppe Romano.

Il Dom ancora sul tema A Cercare la Bella Destra. Quale Destra? Di che stiamo parlando? I conservatori? Per conservare che cosa? C’è qualcosa da conservare? Nessuno ci aveva avvertito? La cultura  di Destra? Chi? “Essere di Destra e avere una cultura di destra significa essere fieri di essere occidentali, di appartenere al mondo nato con la Grecia, con Roma, con l’impero delle strade e delle leggi, con l’innesto del messaggio giudaico cristiano nelle carni dell’impero”, così Paolo Guzzanti vede l’uomo di Destra. In F.A. Uno studio di Giulio Dante Guerra, Un caso molto, molto intelligente. Il neodarvinismo è di gran moda. Negli USA trascina in Tribunale chi dice che è solo una ipotesi, e nemmeno delle più raffinate; da noi resiste nella forma, della teoria della “generazione spontanea”. Ecco come e perchè sarebbe meglio abbandonarla invece al più presto. Mentre i manuali scolastici di scienze, sono uno sfacelo. Danno per scontato proprio quanto quanto non è ancora stato dimostrato. Lo scrive Andrea  Bertelloni.

N.42/15.10.05 Ma lo Stato deve fare Cultura? di A. Crespi Un’antica questione. L’idea che lo Stato debba finanziare la cultura e detenere il monopolio dell’istruzione,  promana da una precisa ideologia. O, meglio, da una determinata filosofia politica che pensa lo Stato come essere in sé, provvisto di una specifica autorità morale e di una propria volontà superiore a  quella dei singoli cittadini che lo compongono […] Una filosofia politica che ha radici nell’illuminismo settecentesco e che poi, nel Novecento, è proseguita dal fascismo al comunismo. Marco Respinti in Polis ci offre una scheda sulla Lady di Ferro, Margaret Thatcher, ottant’anni da leone. Più grande di Churchill e di McMillian, formò un trio memorabile con Ronald W. Reagan e Papa Giovanni Paolo II. L’Ho evidenziato anch’io nel mio libro su Giovanni Paolo II citando il libro O’Sullivan, consigliere speciale de la Thatcher.

N.43/22.10.05 Da segnalare in questo numero in F.A. Ogni Europa ha le sue Termopoli di Marco Respinti. Il Quinto Viaggio di Cristoforo Colombo. La nostra civiltà ha conosciuto anche  momenti forti in cui attraverso il sacrificio di sé si sono affermati valori e possibilità grandi per il futuro. Le nostre  radici sono queste, scritte con inchiostro indelebile anche per chi oggi mostra di avere poca memoria. Riscoprirle significa guardare avanti con intelligenza, non certo attardarsi a passati sogni di gloria. Un libro e un Convegno internazionale ridestano la speranza. “Riscoprire le radici e i valori comuni della Civiltà Occidentale: il concetto di Legge in Tommaso d’Aquino”. Dal 25 al 29 Ottobre 2005 a Palermo. A proposito di archetipi: l’uomo europeo è la Persona, accanto a Cristo c’è Socrate, di Rocco Buttiglione. In queste due pagine di F.A. Si fa riferimento anche al libro curato da Fulvio Di Blasi e Giuseppe Romano, “Europa fra memoria e progetto. Radici cristiane e relativismo etico?” (Rubbettino 2005pp 168, e 11,00) con interventi di De Mattei, Buttiglione, Introvigne, Pagano, M.Pera, Piombini, Wolfe, ed altri.

N.45/5.11.05 In questo fascicolo del Dom, Piero Buscaroli si occupa dei libri di Giampaolo Pansa che rivisita la Storia e fa strage della vulgata resistenzialista. Continua in 2a pagina: Le Memorie condivise sono per deficienti. Fascistissima sentenza di Piero Buscaroli che non se ne vergogna. Oggi però il lurido castello di carte che ha mascherato eccidi ed efferatezze sta per crollare. Manca ancora poco. Ne L’Altra Storia: Quel Silvio Pellico diverso di Aldo A. Mola.

 

DOMENICO BONVEGNA

dbonvegna1@gmail.com