IL GIALLO DI UN NAUFRAGIO E LA VENDETTA DEL MARE

Leggendo i giornali, ci sono tutti gli elementi per trasformare questa sciagura in un “giallo”. Poteva mancare il Mossad, nel “fogliettone” dei servizi segreti che subito sono stati tirati in ballo per spiegare un naufragio che pare incomprensibile da spiegare? I complotti internazionali da sempre affascinano gli italiani sotto l’ombrellone. Troppo semplice una tromba marina, una tempesta violentissima, per emozionarsi ci vuole di più. E, poi, la macabra coincidenza del runner travolto da una macchina a Cambridge. Tutto questo all’ombra di un processo concluso con un’assoluzione. E le assoluzioni non piacciono al pubblico, specie se gli imputati sono milionari.
La vicenda è appassionante, tutti con la testa nel blu del mare di Porticelli. Ora sono tutti marinai. Meraviglia di un popolo che si trasforma in esperto, che riesce a specializzarsi in poche ore qualsiasi sia la situazione, anche se fino a pochi giorni fa non sapeva nemmeno che cosa fosse la Perini Navi.
La verità è sepolta a cinquanta metri di profondità. Non so, perché esperto non sono, se qualcuno riuscirà mai a portarla a galla. L’unico dato certo, per ora, è che il mare talvolta sa essere terribile e crudele. Come, emozionandoci, cantava Lucio Dalla. Un mare che potrebbe essersi vendicato per tutto quanto gli abbiamo fatto. E che, forse, non è un caso questa sia stata l’estate più drammatica per chi ama navigare, dalle Baleari a Porticelli. Gli esperti denunciano il cambiamento climatico, il riscaldamento innaturale dei mari, per spiegare queste trombe marine. Ma ancora c’è chi non ci crede.
Nicola Forcignanò