Il sogno dei pastori sardi secondo Tomaso Mannoni, Fabrizio Gifuni su Gian Maria Volonté e Sonia Bergamasco su Eleonora Duse

L’Isola di La Maddalena, dal 26 al 28 luglio, si appresta ad ospitare il primo dei due momenti con cui quest’anno la storica manifestazione “La valigia dell’attore”, ideata e organizzata dall’Associazione Quasar, renderà omaggio a Gian Maria Volonté e all’arte della recitazione che contraddistingue la passione, il talento e lo studio di una professione.

Se a dicembre si svolgerà l’atto finale di questa ventunesima edizione del festival, il debutto è fissato come di consueto alla Fortezza I Colmi, venerdì 26 luglio, con l’anteprima del film Il sogno dei pastori di Tomaso Mannoni, preceduto dall’incontro con il regista e i due protagonisti dell’opera, Astrid Meloni e Alessandro Gazale. Un omaggio alla Sardegna con una storia intensa e affascinante, radicata nelle sue tradizioni pastorali e bellezze naturali, che esplora tematiche universali come il conflitto tra progresso e tradizione, il valore della comunità e il legame indissolubile tra uomo e natura.

 

Sabato 27 luglio protagonista della serata sarà Fabrizio Gifuni, al quale, nel 2011 fu conferito il Premio Gian Maria Volonté e che, nel 2015, fu tutor di un’edizione romana del “ValigiaLab” uno dei primi laboratori sull’arte dell’attore correlati al festival. Gifuni sarà intervistato sul palco dai curatori artistici della manifestazione per raccontare alcuni spaccati della sua carriera e, a seguire, introdurrà una delle opere più celebri interpretate da Volonté, “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, film del 1970 diretto da Elio Petri che rappresentò un’opera di fortissima critica sociale e politica sui temi del potere e dell’impunità e che riuscì a mettere efficacemente in luce la corruzione e l’arroganza delle istituzioni e delle autorità, conquistando – tra i vari riconoscimenti internazionali, un Oscar come miglior film straniero, una nomination al Golden Globe, un Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes, un David di Donatello e diversi Nastro d’Argento.

Ad aprire la serata sarà l’omaggio audiovisivo curato da Orsetta Gregoretti Gian Maria Volonté 30 anni dopo.

 

L’ultima serata del festival renderà omaggio ad una grande attrice della scena contemporanea, Sonia Bergamasco, che sarà oggetto di un incontro approfondito sul suo excursus artistico e nell’ambito del quale presenterà al pubblico anche il suo libro, Un corpo per tutti, edito da Einaudi, sul mestiere dell’attrice, professione che dà voce alle storie di tutti. A lei inoltre, l’assegnazione del Premio “Gian Maria Volonté” all’eccellenza artistica 2024.

Dopo la consegna del riconoscimento, verrà proiettata una testimonianza filmica del ”ValigiaLab” 2013, anno in cui la Bergamasco fu tutor del laboratorio e durante il quale tra gli allievi partecipava anche Astrid Meloni. Le riprese e il montaggio di questo rilevante documento audiovisivo dal titolo Il teatro della voce, sono firmate da Santo Acciaro.

 

L’arte interpretativa della Bergamasco sarà successivamente portata sul palco della Fortezza I Colmi con la lettura scenica La Duse e noi, un ritratto plurale della grande attrice teatrale a cavallo tra Otto e Novecento attraverso le voci di chi l’ha vista e amata. Su drammaturgia della stessa Bergamasco e di Marianna Zannoni, Sonia delinea il ritratto possibile di una donna e di un’artista che si slanciò sempre in avanti. Irrequieta, instancabile, fragile e determinata, pura energia creativa, interprete la cui arte sa ancora parlare al presente e contaminare lo sguardo contemporaneo. Per Sonia Bergamasco ritrovare Eleonora Duse rappresenta un autentico incontro del cuore che da svariati anni la spinge ad un confronto costante.

 

Tutti gli appuntamenti e gli incontri sono presentati e curati dai critici Fabio Ferzetti e Boris Sollazzo e dal Professor Fabrizio Deriu,