di ANDREA FILLORAMO
Il 31 luglio 2017, la Pontificia Accademia per la vita, che ha come fine la difesa e la promozione del valore della vita umana e della dignità della persona, l’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute (CEI) e l’Associazione Medici Cattolici Italiani, con un’unica voce, si sono pronunciati sulla posizione della Chiesa riguardo l’uso dei vaccini e ha dato alcune precisazioni di carattere medico e scientifico, che potranno servire anche oggi, dato che si prospetta che i vaccini anticovid diventino obbligatori.
In questo importante documento (da evidenziare che nel 2017 non si parlava di covid, di pandemia), dovuto ad un calo di vaccinazioni, causato dai pregiudizi che anche allora si propagavano leggiamo: “Il difetto di vaccinazione della popolazione implica il grave rischio sanitario di diffusione di pericolose e spesso letali malattie infettive, debellate in passato, proprio grazie all’uso dei vaccini, come, a esempio, il morbillo, la rosolia e la varicella”, ma si possono anche aggiungere: meningite, poliomelite, vaiolo e prevenzione dei tumori.
Nessuno si meravigli se si accenna alla prevenzione dei tumori.
Da dire subito che i vaccini, infatti, oltre a proteggere dalle malattie infettive, stanno rivoluzionando anche il campo dell’oncologia: la scoperta del legame tra papilloma virus e cancro della cervice ha dato luogo allo sviluppo di un vaccino in grado di contrastare il tumore. Il cancro della cervice – è bene chiarirlo – è uno dei tumori più comuni nelle donne nei Paesi in via di sviluppo, addirittura è più diffuso rispetto di quello al seno. Il vaccino oggi disponibile può prevenire tra il 70% e l’80% dei carcinomi del collo dell’utero se somministrato prima dell’inizio dell’attività sessuale. A oggi, in Italia, il vaccino è consigliato alle ragazze tra gli 11 e 12 anni.
Nessuno, quindi può mettere in dubbio i risultati dei vaccini di vecchia e nuova generazione: si tratta sicuramente di una storia di successi: dal pioniere Jenner all’eradicazione di malattie.
L’dea sia della vecchia tecnologia sia di quella recente è sempre la stessa: insegnare al sistema immunitario a riconoscere il potenziale pericolo predisponendo le difese necessarie in caso di reale attacco.
Leggiamo ancora:
“Dal punto di vista clinico va, inoltre, ribadito che il trattamento coi vaccini, pur a fronte di rarissimi effetti collaterali (gli eventi che si verificano più comunemente sono di lieve entità e dovuti alla risposta immunitaria al vaccino stesso), è sicuro ed efficace e che nessuna correlazione sussiste fra somministrazione del vaccino e insorgenza dell’autismo”.
Da ciò l’obbligo morale della vaccinazione, che ovviamente vale anche per il Covid 19:“ D’altro canto, non meno urgente risulta l’obbligo morale di garantire la copertura vaccinale necessaria per la sicurezza altrui, soprattutto di quei soggetti deboli e vulnerabili come le donne in gravidanza e i soggetti colpiti da immunodeficienza che non possono direttamente vaccinarsi contro queste patologie” (…) Si ribadisce la responsabilità morale alla vaccinazione per non far correre dei gravi rischi di salute (…) alla popolazione in generale”.