Matrimoni forzati e violenza sessuale sono “strategie di guerra” per ferire le donne cristiane e fiaccare intere comunità cristiane. Contesti insicuri e la violenza a essi associata aggravano alcune forme di persecuzione religiosa specifica di genere…
Sara[1], una giovane donna irachena, è stata rinchiusa nella sua camera senza cibo per dieci giorni. Suo padre, musulmano, era furioso con lei perché aveva scelto la fede cristiana. “Avrei preferito che fossi scappata con un ragazzo”, gridava alla figlia. Sara, che studiava medicina a Baghdad, si è sentita completamente annullata dal radicale ripudio del padre. È fuggita di casa e ha trovato sicurezza in una comunità cristiana. In quanto donna non sposata e convertita al cristianesimo, era doppiamente a rischio: tuttavia non ha rinunciato alla sua nuova fede.
L’esperienza di Sara, purtroppo, non è un caso isolato. La stessa cosa accade a milioni di donne, secondo il rapporto annuale di Porte Aperte/Open Doors sulla persecuzione religiosa specifica di genere. L’anno scorso, i ricercatori evidenziavano come le donne cristiane fossero esposte a “una rete di forze” che esercita forte pressione sulle loro vite. La persecuzione e l’oppressione sono aumentate, secondo lo stesso rapporto del 2024.
IL REPORT 2024
La persecuzione religiosa basata sul genere aumenta implacabilmente. Il genere è uno dei fattori che influenza e definisce le tipologie e i metodi con i quali donne e uomini divengono oggetto di persecuzione sulla base del proprio credo. Proprio a partire dall’analisi di queste differenze è stato pubblicato oggi da Porte Aperte/Open Doors per il settimo anno consecutivo il report 2024 sulla persecuzione religiosa specifica di genere (Gender-Specific Religious Persecution o GSRP)[2].
Una nuova prospettiva di analisi introdotta nel report di quest’anno è il rapporto tra già esistenti disparità di genere e violenza e l’emergente insicurezza dei contesti, proveniente da fenomeni come disastri naturali, conflitti interni, instabilità politica e deficit economico. L’insicurezza può incitare nuove forme di violenza, arrivando a forme di “insicurezza violenta”, così come esacerbare pattern violenti già esistenti, come gli spostamenti forzati e, di conseguenza, plasmare il modo in cui le persone vengono perseguitate in situazioni di instabilità. In queste situazioni i cristiani emarginati, in particolar modo le donne, sono ancora più vulnerabili e divengono i soggetti sui quali si riversa l’insicurezza violenta.
Definizione e principali risultati
Le modalità specifiche con le quali i cristiani sperimentano la persecuzione religiosa a seconda del genere rimangono costanti nei 7 anni di ricerca. Se gli uomini sono soggetti ad atti persecutori mirati e pubblici, al contrario le donne sperimentano una persecuzione più comunemente complessa ed invisibile[3].
Le differenze dipendono dai contesti culturali e sociali all’interno dei quali gli individui sono inseriti. Inoltre, anche quest’anno le ricerche sui cosiddetti Punti di Pressione dimostrano come la vita familiare e quella comunitaria lavorino in sinergia, costituendo una morsa opprimente che imprigiona ogni aspetto della quotidianità dei cristiani perseguitati, siano essi uomini o donne.
La persecuzione per le DONNE ha l’obiettivo di ledere il loro onore
Donne e ragazze sperimentano la persecuzione in una sfera privata, spesso proprio dentro le mura di casa e proprio da parte di coloro che conoscono bene. Quest’anno, i matrimoni forzati sono identificati come il maggior Punto di Pressione per le donne cristiane, in quanto forma di sfruttamento e controllo che spesso è strettamente intrecciata con la violenza sessuale.
In particolar modo, nei contesti di insicurezza, la violenza sessuale viene utilizzata come una vera e propria “strategia di guerra”, perpetrata con lo scopo ultimo di punire ed umiliare le comunità sotto attacco. Allo stesso tempo, però, può essere riscontrata anche nell’ambiente domestico, in quanto i conflitti violenti possono portare a una visione sempre più normalizzata della violenza.
[1] Pseudonimo per ragioni di sicurezza
[2] Porte Aperte/Open Doors monitora annualmente le dinamiche della persecuzione religiosa in oltre 100 paesi. Il team analitico del GSRP ha studiato i dati dei 78 paesi in cui la persecuzione è alta, molto alta o estrema nel periodo di riferimento della World Watch List 2024 (1 ottobre 2022 – 30 settembre 2023). In questo rapporto gli analisti del GSRP hanno dato priorità ai risultati dei primi 50 paesi della World Watch List 2024 di Open Doors (maggiori info sulla WWList qui). Tuttavia, alcuni dettagli sono stati tratti dai paesi classificati dal 51 al 78, in particolare per sviluppare l’analisi delle dinamiche regionali.
[3] Ricerche preliminari del 2018 hanno portato all’identificazione di queste dinamiche della GSRP, riaffermatesi di anno in anno nei report successivi.