L’Italia ha deciso di adottare la definizione di antisemitismo dell’I.H.R.A. (International Holocaust Remembrance Alliance). È un fatto molto positivo, è ciò che l’Associazione Italia-Israele di Firenze aveva chiesto al Rettore dell’Università di Firenze nell’incontro del 9 gennaio scorso e di nuovo al Presidente del Consiglio comunale di Firenze il 14 gennaio.
Questa è la definizione di antisemitismo:
“L’antisemitismo è una certa percezione degli ebrei che può essere espressa come odio nei loro confronti. Le manifestazioni retoriche e fisiche di antisemitismo sono dirette verso le persone ebree, o non ebree, e/o la loro proprietà, le istituzioni delle comunità ebraiche e i loro luoghi di culto.”
Ma non si comprende pienamente il significato di questa definizione se non si tengono presenti gli esempi illustrativi che seguono questo testo nel documento dell’I.H.R.A. Il testo dell’I.H.R.A. infatti così prosegue:
“I seguenti sono esempi contemporanei di antisemitismo nella vita pubblica, nei media, nelle scuole, sul luogo di lavoro e nella sfera religiosa, tenendo conto del contesto generale:
1. Incitare e contribuire all’uccisione di ebrei o a danni a loro scapito, o a giustificarli, nel nome di un’ideologia radicale o di una visione estremista della religione.
2. Avanzare accuse false, disumanizzanti, perverse o stereotipate sugli ebrei, in quanto tali, o sul potere degli ebrei come collettività, ad esempio, ma non esclusivamente, il mito di una cospirazione mondiale ebraica o degli ebrei che controllano i media, l’economia, il governo o altre istituzioni sociali.
3. Accusare gli ebrei di essere responsabili di comportamenti scorretti, effettivi o immaginari, commessi da una sola persona o da un gruppo ebraico, o addirittura di atti commessi da non ebrei.
4. Negare il fatto, l’ambito, i meccanismi (a esempio le camere di gas) o l’intenzionalità del genocidio degli ebrei perpetrato dalla Germania nazionalsocialista e dai suoi sostenitori e complici durante la Seconda guerra mondiale (l’Olocausto).
5. Accusare gli ebrei come popolo, o Israele come Stato, di aver inventato o esagerato le dimensioni dell’Olocausto.
6. Accusare i cittadini ebrei di essere più fedeli a Israele, o alle presunte priorità degli ebrei in tutto il mondo, che agli interessi dei propri paesi.
7. Negare al popolo ebreo il diritto all’autodeterminazione, ad esempio, sostenendo che l’esistenza di uno Stato di Israele è un atteggiamento razzista.
8. Applicare una doppia misura, imponendo a Israele un comportamento non previsto o non richiesto a qualsiasi altro paese democratico.
9. Usare simboli e immagini associati con l’antisemitismo classico (ad es. gli ebrei uccisori di Gesù o praticanti rituali cruenti) per caratterizzare Israele o gli israeliani.
10. Paragonare la politica odierna di Israele a quella dei nazisti.
11. Ritenere gli ebrei collettivamente responsabili delle azioni dello Stato di Israele.