Storie dentro ad altre storie.
La ics è un libro che racconta le vite di persone straordinarie e leggendo i nomi ai quali sono ispirate non si può pensare il contrario: Massimo Della Pergola (inventore della schedina del Totocalcio), Attilio Corengia (reduce dalla Campagna di Russia) e Niccolò Azoti (sindacalista siciliano assassinato dalla mafia).
Queste tre narrazioni si inseriscono in un’altra che fa da filo conduttore dall’inizio al termine del libro ed è il racconto di Giulia, madrina di guerra, donna romana, insegnante e tante altre cose.
La Ics è un libro che recita, è i suoi personaggi che si raccontano, eroi a loro insaputa, persone che hanno cambiato la Storia, quella importante, è tante vite che sono rimaste in piedi e sono andate avanti: a Roma, in Russia, in Abissinia, passando per Trieste e arrivando a Firenze, fino a pedalare con Bartali.
La Ics è un libro che si ama dall’inizio alla fine, La ics è un libro che andrebbe letto nelle scuole perché parla della nostra storia recente, quella che non si dovrebbe mai dimenticare.
L’autore è Oriana Fiumicino, la prefazione di Peppe Millanta e la copertina di Romeo Vernazza.
Oriana Fiumicino a otto anni, sotto la cattedra della maestra mentre inventa spettacoli con le marionette per i compagni di classe, capisce che il teatro è un posto scomodo ma bellissimo. Si ricorderà di questa scomodità all’università quando, se pur iscritta alla Facoltà di Lingue, decide di seguire in piedi, per ore, lezioni di Storia del teatro. Dopo quattro mesi conviene che è meglio sedersi, cambia facoltà e si iscrive al DAMS. Un po’ per gioco un po’ per caso incontra sulla sua strada la radio.
Si trasferisce a Milano per lavorare come speaker e giornalista a Radio Marconi, Radio Deejay e, tornata a Roma, a Radio Capital. Non abbandona però il teatro.
Nel 2014 si specializza in Teatro Terapia presso l’Università di Roma Tre, studia teatro di narrazione con Laura Curino e Ascanio Celestini, scrittura con Giorgio Vasta, Raul Montanari e Rossana Campo, drammaturgia con Lucia Calamaro. Quando conclude che è ora di scrivere uno spettacolo si chiude in cucina con il padre, registra i suoi ricordi di bambino sulla guerra e scrive De fame.
Mentre si abilita all’insegnamento con una tesi su la grande migrazione degli italiani in America, decide di non sprecare quell’anno di sudore e scrive WOP. Quando gli italiani erano WithOutPassport, finalista nel 2018 al Premio nazionale di drammaturgia Donne e Teatro e vincitore del Premio Bianca Maria Pirazzoli (edito da Morlacchi e Borgia). Un giorno in libreria incontra Nicolò Azoti sindacalista ucciso dalla mafia, non resiste alla tentazione e racconta la sua storia nel corto teatrale Il Cappotto vincitore nel 2017 del premio Drammaturgica: percorsi teatrali dal testo alla scena. Nel 2019 ritrova in una scatola alcune lettere di suo nonno, decide allora di scrivere un racconto breve dal titolo La ics vincitore del Premio Amerino (edizioni Albatros). Dal oltre dieci anni è ritornata a quella cattedra di bambina non per starci sotto ma per insegnare Lettere alla scuola secondaria di primo grado. Conduce Laboratori di Teatro educativo e Animazione alla lettura all’università Auxilium di Roma.