Da qualche settimana è uscito il primo volume della storia di Alleanza Cattolica, scritta da due militanti Oscar Sanguinetti e Pierlugi Zoccatelli. Il testo, “Costruiremo ancora cattedrali”. Per una storia delle origini di Alleanza Cattolica, pubblicato da D’Ettoris Editori, di Crotone nel dicembre 2022, (costo 25 euro) prende in esame i primi quattordici anni dell’associazione, nata intorno al 1960 ideata e fondata da Giovanni Cantoni che ha riunito un nutrito gruppo di giovani genericamente di destra.
Invernizzi nella prefazione li descrive: “singoli disorientati, persone provenienti dalle più diverse esperienze ideologiche e politiche, neo-fascisti, monarchici, tradizionalisti, ‘neo-pagani’, ‘cristiani della domenica’ e anche qualche marxista”. Saranno tutti questi tipi umani che col tempo, costruiranno una famiglia culturale, appunto Alleanza Cattolica, che ormai esiste e opera da mezzo secolo, proprio cercando di “costruire ancora cattedrali”.
Il testo è composto da una premessa, da quattro capitoli e due appendici finali. Un libro corposo di 390 pagine, scritto con rigore scientifico e con la passione di chi ha contribuito a incarnare questa esperienza di vita cristiana nella storia d’Italia. La sua lettura aiuta a comprendere la situazione religiosa, culturale e politica della seconda metà del secolo scorso. Proprio in questi anni nasce Alleanza Cattolica, “per colmare un vuoto, per rispondere alla crisi della Cristianità, aggredita da un secolarismo sempre più invadente e vincente che separa la fede dalla vita, realizzando quella separazione fra Vangelo e cultura che, come scrisse nel 1975 san Paolo VI, è stato il dramma maggiore di quell’epoca (Evangelii nuntiandi). (Marco Invernizzi, Costruiremo ancora cattedrali, 9.1.23, alleanzacattolica.org)
In un mondo che stava esplodendo nella rivoluzione sessantottina, Cantoni insieme ad Agostino Sanfratello hanno cercato di costruire degli ambienti, delle oasi di cristianità. Hanno riunito piccoli gruppi perlopiù studenti dell’università Cattolica di Milano, con l’intento di opporsi allo spirito del mondo, alla Rivoluzione culturale in atto. Una rivoluzione figlia di un lungo processo di distruzione della società Occidentale a partire dalla Riforma Protestante, dal Rinascimento, la Rivoluzione Francese e poi quella comunista. Un processo che aveva disfatto la Cristianità faticosamente costruita nei secoli della prima evangelizzazione.
Questi giovani di Alleanza Cattolica proponevano niente di meno che una conversione della società, per ottenere questo era necessario cambiare se stessi. Anche altri gruppi in quegli anni si erano proposti di cambiarla, ma quasi sempre si dimenticavano di cominciare a cambiare se stessi. Una proposta che affascinò e “entusiasmò molti giovani, stanchi delle mezze proposte dei partiti, del silenzio dei cattolici dell’epoca, intimiditi dall’arroganza dei nuovi rivoluzionari, quasi tutti militanti dei movimenti extra-parlamentari di sinistra”. In quel periodo come ebbe a dire in una intervista il servo di Dio mons. Luigi Giussani, la metà degli aderenti a Gioventù Studentesca (il movimento che anticipò Comunione e Liberazione) passarono ai gruppi extra-parlamentari di sinistra. La stessa destra giovanile, divisa e incapace di comprendere il Sessantotto, fu travolta dagli avvenimenti. In questo marasma Giovanni Cantoni proponeva la conversione della società deturpata da un processo rivoluzionario plurisecolare. Una società che avrebbe potuto rinascere da un radicale ripensamento delle proprie radici cristiane, nel frattempo abbandonate, che avevano formato la civiltà occidentale.
“Il primo libro che viene letto – scrive Invernizzi nella prefazione – nelle riunioni di formazione spirituale di Alleanza Cattolica ha proprio come obbiettivo la conversione: ricordare che soltanto mettendo Dio al primo posto nella propria vita, per arrivare a fare sì che sia il solo autentico scopo, l’unico vero obiettivo della propria esistenza, sarebbe stata possibile una ricostruzione cristiana della società”.
Certo i militanti di Alleanza Cattolica erano e sono consapevoli che per ricostruire una civiltà ispirata al Vangelo necessita un processo lungo e probabilmente molti di loro non vedranno i risultati. Il nostro tempo è quello della semina e non del raccolto. Tuttavia il fondatore di Alleanza Cattolica ci invitava sempre a liberarci da ogni “ansia da risultato”.
Alleanza Cattolica ha svolto così in questi decenni un apostolato prevalentemente culturale, formando uomini anzitutto attraverso il combattimento spirituale, imparato anche grazie agli Esercizi spirituali secondo il metodo di sant’Ignazio di Loyola e con la recita quotidiana del Santo Rosario. Tuttavia lo scopo principale dell’associazione era ed è ancora la santificazione dei propri membri attraverso lo studio e la diffusione del Magistero della Chiesa, in particolare della sua dottrina sociale, nella prospettiva della costruzione di una società a misura d’uomo e secondo il piano di Dio, come ci ha insegnato san Giovanni Paolo II. L’associazione fa riferimento incessante alla mediazione di Maria Santissima, madre di Cristo e di Dio, si pone alla scuola della Chiesa e del suo Magistero di tutti i tempi, dando particolare risalto alla dottrina del grande apostolo missionario bretone san Luigi Maria Grignion de Montfort. In specifico riserva particolare attenzione speciale al ciclo di apparizioni mariane avvenute a Fatima in Portogallo.
Alleanza Cattolica come spiega il libro di Sanguinetti e Zoccatelli si ispira esplicitamente a quella scuola contro-rivoluzionaria nata durante la Rivoluzione Francese del 1789, in particolare fa riferimento al pensiero di Joseph De Maistre, Juan Donoso Cortes, Edmund Burke e altri, e cerca di applicarne la dottrina dell’azione alla situazione italiana, riflettendo sulla storia della nostra patria attraverso le considerazioni di Giovanni Cantoni e di tanti altri che cercano di spiegarne le principali vicende. In particolare l’associazione è attenta allo studio degli ultimi duecento anni della Storia della nostra penisola, a partire dalle insorgenze popolari contro le armate napoleoniche, al cosiddetto Risorgimento e alla formazione dell’unità del Paese. Al nascente movimento cattolico, alle due guerre mondiali, al Concilio Vaticano II, letto attentamente e visto come continuità con gli altri concilii e non come rottura o l’atto di nascita di una “nuova Chiesa”.
“Alleanza cattolica ha attratto migliaia di uomini e donne come altre realtà associative, ma la qualità dei suoi aderenti ha testimoniato e testimonia come l’ideale della cristianità, mutatis mutandis, fosse, sia agli esordi sia tuttora, in grado di affascinare piccoli e grandi”. Nella premessa gli autori precisano che Alleanza Cattolica “non era – e non è – di essere una realtà di massa, un luogo di aggregazione sui generis, un ‘movimento’, bensì una schola, un seminarium, un luogo e un’agenzia di formazione – di auto-formazione continua -, che trasmette cultura cattolica sana, ‘forte’ e ‘integrale’, priva di complessi e di inibizioni verso paradigmi moderni. Una formazione non generica, ma indirizzata a potenziali formatori, a guide, a élite in grado di moltiplicare gli effetti della ‘catechesi’ ricevuta, come esprime lo slogan ‘formare i formatori’”. Forse Alleanza Cattolica potrebbe essere vista come un osservatorio, un luogo di attenta analisi della realtà sociale e politica e della sua evoluzione o involuzione. Alleanza Cattolica nel tempo si è proposta nella nostra società in un impegno socio-culturale, politico e religioso a 360 gradi. In un continuo schierarsi con coraggio nella “battaglia delle idee”, in quella difesa del grande patrimonio di valori che nasce dalla Rivelazione e dal diritto naturale cristiano. Lo dimostra la presenza in prima linea dell’associazione nella battaglia in difesa della vita innocente e della famiglia. Cantoni ha sempre avuto come riferimento l’autorità del Pontefice romano e il suo magistero, ha insistito nel “combattere la Rivoluzione di oggi, non quella di ieri”.
I quattro capitoli del libro sono frutto di una consultazione di una moltitudine di documenti e di testimonianze orali di tante persone, di protagonisti che hanno avuto a che fare con questa storia, compreso chi scrive. Infatti mi considero onorato di essere citato nella “Tabula Gratulatoria”. Certamente è stato un lavoro immane per i dati raccolti e per gli innumerevoli racconti proposti all’attenzione del lettore e poi per la citazione di centinaia di persone con le loro storie personali, le loro idee. Un testo che parla di movimenti, di gruppi politici, delle manifestazioni, di libri, di riviste, giornali, convegni, incontri, ritiri spirituali, di viaggi per raggiungere le sedi degli avvenimenti. Un racconto meticoloso, dettagliato, che probabilmente ha avuto qualche lacuna, ma era prevedibile. Certamente “Costruiremo ancora cattedrali”, racconta veramente un pezzo di Storia del nostro Paese, senza voler essere troppo retorici, il testo potrebbe essere utile a chi in futuro vorrà scrivere la storia di quegli anni. Il testo è corredato da una discreta documentazione fotografica, peccato che avrei potuto offrire anche io una foto che tengo talmente gelosamente che ho dimenticato di proporla agli autori del libro.
DOMENICO BONVEGNA
dbonvegna1@gmail.com