In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, la voce di Giusy Versace è tornata a farsi sentire energica e vigorosa, per ricordare che i diritti delle persone con disabilità non devono essere ricordati e riconosciuti solo il 3 dicembre, ma tutto l’anno.
L’atleta paralimpica, finalista nei 200 metri ai Giochi di Rio 2016, e che oggi riveste il ruolo di parlamentare è intervenuta ieri al convegno ‘Da un campo estivo inclusivo alla Convenzione ONU: la lunga marcia per i diritti delle persone con disabilità’, evento organizzato e moderato dalla deputata Lisa Noja e nel quale sono intervenuti il presidente della Camera dei deputati Roberto Fico, la Ministra per le Disabilità Erika Stefani, la Presidente della Commissione XII Affari Sociali della Camera dei deputati Marialucia Lorefice e i presidenti di FISH e FAND, Vincenzo Falabella e Nazaro Pagano. Un evento che ha accolto anche l’intervento di Judith Heumann, attivista per i diritti delle persone con disabilità e trasmesso il docufilm “Crip Camp. Disabilità rivoluzionarie”, il documentario distribuito da Netflix Italia il cui direttore delle relazioni istituzionali Stefano Ciullo presente al convegno, prodotto dalla Higher Ground Productions di Barack e Michelle Obama e vincitore del premio del pubblico al Sundace Film Festival Sundace Film Festival 2020.
Nel pomeriggio, la Versace ha invece fatto visita al centro ‘L’Emozione non ha voce’ di Roma, una onlus costituita nel 2013 da un gruppo di genitori di ragazzi autistici, che hanno scelto di far leva sulle emozioni, per aiutare i propri figli a trovare nuovi stimoli grazie al contatto con gli animali e la natura. Un centro inclusivo dove i ragazzi sono impegnati tutto il giorno anche attraverso il lavoro quotidiano e l’attività sportiva.
“Ringrazio l’amica e collega Maria Teresa Bellucci che mi ha fatto conoscere questa bellissima realtà, esempi belli da promuovere e valorizzare. Ieri – illustra la Versace– abbiamo celebrato i 40 anni di una giornata che torna puntualmente a ricordarci che le persone con disabilità hanno diritti faticosamente conquistati che vanno quotidianamente tutelati e garantiti. Io ho dovuto perdere due gambe in un incidente stradale per catapultarmi in questa realtà e rendermi conto di cosa significhi davvero essere una persona con disabilità e di come, alcune volte, la società si dimentichi di noi e di quanti chiedono solo solo un’opportunità per dare un contributo alla società, non totalmente pronta ad includere. Dal canto mio, anche attraverso il mio impegno parlamentare, mi batto per la salvaguardia di questi diritti, per contribuire a migliorare le norme in alcuni casi lacunose e per abbattere quelle barriere, anche culturali, che impediscono una piena inclusione delle persone con disabilità. D’altronde la disabilità è un ventaglio molto ampio di esigenze e situazioni diverse, dunque ben vengano associazioni come ‘L’emozione non ha voce’, fatta di genitori lungimiranti che non si sono fermati davanti alla disabilità dei loro figli, ma al contrario hanno cercato di trovare soluzioni per trasformare e riempire la loro quotidianità e assicurare un futuro per i loro figli e per molti altri ragazzi, così come le tante altre associazioni che, ogni giorno in silenzio, si impegnano a non lasciare indietro nessuno”.
“Questa giornata – continua Giusy – deve far riflettere soprattutto i più giovani che sono il futuro e che possono davvero dar vita ad una società migliore, più inclusiva e accessibile. Per arrivare a ciò, a mio avviso, sarebbe utile e importante far leggere nelle scuole la Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità, uno strumento davvero concreto che riconosce e tutela in modo universale diritti faticosamente conquistati, aiuta le persone a comprendere meglio la disabilità e offre gli strumenti per combattere ogni forma di discriminazioni”.
“Credo talmente tanto nella cultura e nei giovani – conclude la Versace – che attraverso il mio più recente libro WonderGiusy, disponibile anche in versione audiolibro, ho cercato di illustrare a colori la disabilità, per far capire ai più giovani che essere disabili non significa essere dei perdenti, ma persone con risorse straordinarie, capaci di fare cose inimmaginabili. Un libro che può aprire gli occhi a chi guarda la disabilità come un limite e non come una risorsa”.