Continua il meritevole impegno del sig. Graziano Pessina in ricordo di suo zio don Umberto Pessina, trucidato dai partigiani comunisti a guerra finita. In questi giorni ho ricevuto dal sig. Graziano alcune fotografie delle targhe installate presso il Sacello, ove riposano le spoglie di don Umberto Pessina, nella Parrocchia di “San Martino Vescovo”, in San Martino Piccolo di Correggio (Reggio Emilia).
L’inaugurazione si è tenuta il 18 giugno scorso alla presenza del Vescovo della Diocesi di Reggio Emilia/Guastalla, monsignor Giacomo Morandi, in ricorrenza del 77° anniversario dell’eccidio di don Umberto Pessina.
Le tre targhe bronzee, ideate e fatte realizzare dal nipote di don Pessina, il sig, Graziano. Nella targa più significativa, dove viene riportato il territorio della diocesi,
sono incisi, a perenne ricordo dei 13 ecclesiastici martiri “odium fidei” nel periodo 1943/46, il nome e cognome di ciascuno di essi collocati figurativamente nella località del martirio indicando la data; nelle altre due sono incisi il brano evangelico delle beatitudini e una lettera di S.S. Papa Pio XII inviata alla parrocchia di San Martino Piccolo in Correggio nel decimo anniversario dell’uccisione di Don Umberto con riferimento a tutti i sacerdoti martirizzati.
Per l’occasione Graziano Pessina ha fatto una presentazione pubblicata sul giornale diocesano, “La Libertà”. Dopo aver ringraziato l’Arcivescovo Mons. Giacomo Morandi a nome della famiglia Pessina.
L’ideatore delle targhe sottolinea che i sacerdoti successori di don Umberto, hanno sempre celebrato la ricorrenza. Inoltre fa riferimento a un suo opuscolo ispirato alle parole di Monsignor Massimo Camisasca, di don Rino Bortolotti, agli scritti di padre Nazareno Fabbretti e di don Primo Mazzolari, dove ha accomunato il ricordo dello zio paterno Don Umberto, quello degli altri 10 sacerdoti reggiani e del seminarista Beato Rolando Rivi, oltre aver menzionato un altro sacerdote, guastallese di origine e martirizzato in provincia di Savona, tutti martiri in odiun fidei del periodo 1943/1946. Il 18 giugno sono state installate nelle tre piccole arcate marmoree di fronte ad busto bronzeo di Don Umberto le tre targhe a ricordo perenne di tutti i 13 martiri.
Nell’arcata centrale una targa bronzea, raffigurante schematicamente il territorio della diocesi di Reggio Emilia/Guastalla, sono incisi i nominativi dei martiri, collocandoli indicativamente nelle località dell’eccidio; sulle altre due targhe (arcate laterali) sono riprodotti il brano della beatitudini tratto dal Vangelo di Matteo ed il brano di una lettera di S.S. Papa Pio XII°, inviata nel 1956 alla parrocchia di San Martino Piccolo nel decennale del martirio di Don Umberto con riferimento a tutto i sacerdoti martirizzati.
Nell’intervento Graziano Pessina ci tiene a precisare che ricordando questi sacerdoti martiri, esclude categoricamente ogni e qualsiasi rivendicazione storica/ideologica.
Il ricordo dei martiri possa suscitare eventi da annoverare in un percorso di perdono, riconoscenza, benemerenza e riconciliazione già auspicato qualche giorno dopo il termine della seconda guerra mondiale (18/05/1945) dall’allora Vescovo Mons. Eduardo Brettoni quando, rivolgendosi “o carissimi figli”, affermava “pregherete per i caduti, per la nostra Patria e per la nostra libertà; ma non per essi solo. Oltre la tomba non vive ira nemica; e la vostra pietà dovrà estendersi a tutte le anime … di amici e nemici d’ogni terra e nazione, di ogni partito, d’ogni idea”. Un monito che allora fu accolto con una meravigliosa corrispondenza di perdono fra la madre di Don Pasquino Borghi e la madre di un giovanissimo componente il plotone d’esecuzione, corrispondenza alla base di un più recente documento (30 gennaio 2021) condiviso e sottoscritto tra i famigliari del martire e lo stesso Sergio Paderni. Inoltre il sig Graziano ricorda l’atteggiamento tenuto, in sede processuale, dalla mamma di Don Giuseppe Iemmi, che, inginocchiata davanti agli assassini del figlio mostrando il rosario pronunciò “questa non uccide ma perdona” ed ancora non posso tralasciare l’incontro di riconciliazione, di qualche anno fa, tra i parenti del Beato Rolando Rivi ed i discendenti di Giuseppe Corghi, uno degli esecutori del martirio. Alla fine dell’intervento Pessina ringrazia per la collaborazione il Parroco Don Carlo Fantini, il Direttore dell’Ufficio Diocesano dei beni culturali Arch. Angelo Dallasta, in particolare il Vicario Generale Mons. Alberto Nicelli. firmatario del consenso, scusandsi per eventuali involontarie dimenticanze.
A cura di Domenico Bonvegna