Otto città e oltre settantamila visitatori: il successo de Le Vie dei Tesori nelle sei province siciliane ha superato ogni aspettativa. Se nel primo weekend di programmazione si erano sfiorati i 18 mila visitatori ed era sembrato un bellissimo traguardo, e nel secondo finesettimana si erano toccate le 25 mila presenze, è il dato finale ad essere straordinario: 70.765 visitatori nei tre weekend del festival.
Con un’impennata al fotofinish e TRAPANI (trascinata dalla Torre della Colombaia sempre esaurita) con 15.627 visitatori supera MESSINA che si ferma a 14.365, ma registra un exploit bellissimo del Museo regionale con 500 visitatori nell’unico giorno di apertura. Segue inaspettatamente Ragusa che è una vera sorpresa da 10.594 visitatori che, sommati ai 6195 di Scicli e ai 4676 di Modica, portano il Val di Noto a superare le 21 mila presenze in 48 luoghi aperti. Caltanissetta con 7241 presenze supera Siracusa che si ferma a 7068 visitatori che hanno scoperto 23 siti, seguono, e Agrigento con 5000 visitatori in 17 siti aperti.
Trapani ha quindi “vinto” la sfida con Messina, che era alla sua seconda edizione de Le Vie dei Tesori. Ma la cittadina più a occidente della Sicilia è stata la beniamina dell’anno: il pubblico si è riversato tra torri, ex carceri, cappelle e cripte; ha mantenuto saldo il podio di luogo più visitato (era su prenotazione, quindi è andato esaurito tutti i giorni in poche ore), la torre della Colombaia (dove si arrivava in barca) con 1757 ingressi; benissimo anche la splendida Cappella della Mortificazione – privata, tutta in legno, dentro un sito assolutamente inaspettato visto che si trova al primo piano – con 1560 visitatori mentre arriva tra le prime tre anche la chiesa di san Nicola con la cripta che, insieme, toccano le 1300 presenze; seguono la Torre di Ligny con 1280 visitatori e la Giudecca con 1180.
Messina, dunque, è seconda, ma di pochissimo e sul filo di lana. Sono 14.365 i visitatori che hanno scelto i 29 luoghi aperti nella città sullo Stretto e hanno voluto affacciarsi da Forte San Salvatore che ha totalizzato in tre settimane, 1600 presenze che si sono riversati sullo Stretto per rendere omaggio alla Madonnina; segue il Sacrario di Cristo Re (1250 presenze), con la torre merlata dell’antica fortezza dove venne rinchiuso nel Duecento, Carlo II d’Angiò; poi la lussuosa Villa Stefania – che i messinesi conoscono come Villa AlFè – chiude il podio con 1150 ingressi, seguita da Castel Vinci (1000) e Villa Cianciafara (910).
Ragusa, Scicli e Modica assieme mettono in conto 21 mila ingressi. Ragusa fa la parte della padrona, con i suoi 10.594 visitatori che hanno apprezzato – ed è stato un testa a testa nelle ultime ore – sia il Circolo della Conversazione a Ragusa Ibla (1600 ingressi) che gli arredi d’epoca e i sontuosi affreschi di Palazzo Arezzo di Trifiletti (1550 ingressi) raccontati dagli stessi padroni di casa; seguono il minuscolo ma deliziosamente neoclassico Teatro Donnafugata (1200), il giardino di Palazzo Arezzo Bertini (970) e Palazzo La Rocca (875). Soprattutto turisti, invece, sul set “virtuale” del Commissario Montalbano, a Scicli (6195 presenze in tutto), visto che sia i luoghi che nella fiction ospitano il Commissariato (1100 persone) che la stanza del questore (il Municipio di Scicli, 903 visite) hanno attirato l’attenzione, seguiti dall’antica Farmacia Cartia (780 visitatori), Palazzo Bonelli Patanè (720) e Palazzo Spadaro (604). A Modica (4676 mila visitatori), il Castello dei Conti ha totalizzato 980 ingressi, mentre sul campanile della Chiesa Madre di San Giorgio sono salite 910 persone e palazzo Castro Grimaldi ne sono entrate 650; seguono il chiostro e la cripta di San Domenico (380) e la chiesa di Santa Maria del Gesù (340).
A Caltanissetta (che ha avuto una vera impennata e tocca 7241 visitatori) il pubblico ha premiato Villa Grazia che alla fine delle tre settimane ha accolto – nei suoi saloni scrostati in cui si intravedono i segni del liberty – 1200 visitatori; segue il Museo della Famiglia Averna dedicato al celebre amaro che chiude a 1150 visitatori, quindi palazzo Testasecca, 998 presenze sotto gli affreschi e gli arredi perfettamente conservati; il museo pedagogico della Scuola San Giusto con 800 visite e l’ex Palazzo delle Poste con 650.
La tallona Siracusa che mette insieme, in tre finesettimana, 7068 presenze: il pubblico ha scelto di visitare soprattutto la chiesa di San Filippo Apostolo con l’Ipogeo, apprezzati da 1200 visitatori; segue la cappella Sveva a 780, l’Artemision a 702, il museo aretuseo dei pupi con 640 curiosi, che passeggiavano tra gli arredi di palazzo Midiri Cardona; e infine, la Latomia dei Cappuccini a 600.
Ecco infine Agrigento che somma 5 mila visitatori e conferma le scelte delle prime due settimane: la preferita è la cattedrale di San Gerlando (1100 visitatori) con la misteriosa “lettera del diavolo” ben visibile in sacrestia; poi il medievale monastero e chiostro di santo Spirito (che gli agrigentini conoscono come Badia Grande) che ha raccolto 630 visitatori, e terza, la chiesa di santa Maria dei Greci (602) dove si visitava il crepìdoma (la piattaforma a gradini che riportava alla memoria le antiche fondamenta); poi il Museo Diocesano MuDia ha totalizzato 500 visitatori e la Biblioteca Lucchesiana, 480. Molto apprezzate anche – su tutta la regione – le “passeggiate” de Le Vie dei Tesori, ovvero i percorsi guidati da un esperto alla scoperta di angoli inediti della città; e le degustazioni di vini Planeta che in alcuni luoghi, hanno completato le speciali visite d’autore.
Il Festival che da dodici anni apre e racconta decine e decine di siti inediti a Palermo – visitabili con un unico coupon di 1 euro e basato su un affascinante storytelling affidato a volontari e studenti – ha quindi consolidato il suo lavoro e si prepara a ritornare nel capoluogo, da venerdì prossimo al 4 novembre; e aggiungere, dal 19 ottobre, anche Catania e il Nord Italia. Tutti i siti, anche quelli su prenotazione, le visite, le passeggiate e gli eventi, si trovano sul sito www.leviedeitesori.it.
Il Festival Le Vie dei Tesori è supportato dagli Assessorati Regionali al Turismo e ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana; è stato inserito nell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale. E’ parte integrante del programma di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018, sin dalla presentazione del dossier di candidatura, ed è partner di Manifesta12.
Nel 2016 e nel 2017 il Festival ha ricevuto le medaglia di rappresentanza della Presidenza della Repubblica oltre che il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, il patrocinio del Senato della Repubblica, il patrocinio della Camera dei Deputati. Quest’anno ha avuto la medaglia di rappresentanza del Senato della Repubblica.