Liberamente ispirato a La Sorpresa di Gilbert Keith Chesterton, per la regia di Otello Cenci, lo spettacolo è un’appassionata meditazione sui grandi interrogativi esistenziali che accompagnano la vita dell’uomo. In scena al Teatro Sant’Afra di Brescia dal 17 al 19 gennaio 2023. Una produzione firmata Meeting amicizia fra i popoli e Centro Teatrale Bresciano…
Perché, pur desiderando il bene, l’uomo compie il male? E come gestire il rischio vertiginoso dell’essere liberi? Come approdare all’amore? C’è una risposta? O tutto è illusione?
Con Liberi tutti! il Centro Teatrale Bresciano inaugura la seconda edizione della rassegna Nello spazio e nel tempo. Palestra di teatro contemporaneo della Stagione. Una nuova produzione firmata dal TRIC cittadino – la decima del cartellone di Questo cuore umano – realizzata insieme a Meeting per l’amicizia tra i popoli, in collaborazione con G. K. Chesterton Institute for Faith & Culture che vede la regia di Otello Cenci, autore anche della drammaturgia insieme a Giampiero Pizzol, liberamente ispirata a La Sorpresa di Gilbert Keith Chesterton, con la consulenza letteraria Annalisa Teggi e G. K. Chesterton Institute for Faith & Culture. Lo spettacolo andrà in scena al Teatro Sant’Afra (Vicolo dell’Ortaglia, 6) dal 17 al 19 gennaio alle ore 20.30.
Al centro dello spettacolo è l’uomo e le drammatiche domande che lo assillano, in una toccante riflessione sul mistero dell’esistenza, cui danno corpo e voce Francesca Airaudo, Laura Amodeo, Luca Di Martino, Enzo Giraldo, Valerio Persili, Sofia Romano. Le scene sono di Emanuele D’Antonio, il coordinamento musicale di Marco Mantovani, Nevio Cavina è light designer, i costumi sono di Sonia Cammarata, il trucco e le acconciature di Diadema Academy, le marionette di Compagna Tarassaco Teatro, Francesco Grossi è l’aiuto regista.
Protagonista di Liberi tutti! è un burattinaio dal cuore nobile che scrive una commedia semplice e fiabesca per dimostrare che raccontare una storia senza personaggi cattivi e azioni malvagie è possibile.
La scommessa è vinta, ma il burattinaio non è soddisfatto. Per i suoi pupazzi desidera un futuro più ambizioso, non vuole che interpretino la sua opera con obbedienza: per loro sogna il miracolo di essere, e non solo di agire.
Liberi tutti! si ispira a un’opera minore di Chesterton, La Sorpresa del 1931, scritta dal drammaturgo inglese per una rappresentazione del teatro di Beaconsfield, sua cittadina d’adozione, e poi mai riveduta e corretta. Con questo testo, Chesterton voleva forse rispondere a suo modo a Sei personaggi in cerca d’autore (1921) di Pirandello: è il gioco di teatro nel teatro, infatti, a dare corpo anche al testo di Chesterton, che si differenzia dall’opera pirandelliana per l’estrema leggerezza e ironia, suo marchio di fabbrica, con cui vengono trattati temi profondi e importanti.
La trama, riletta in chiave contemporanea da Otello Cenci e Giampiero Pizzol, pone al centro l’uomo e le intime domande che lo animano, affrontando, con piglio arguto e sorprendente, i temi del libero arbitrio, delle passioni amorose e del desiderio di felicità.
Come mai pur desiderando il bene, l’uomo compie il male? Come approdare a quell’amore di cui tutti hanno una struggente nostalgia e di cui la bellezza del creato è segno?
Le domande sono le stesse di quelle poste dalle marionette del poetico cortometraggio Cosa sono le nuvole? (1968) di Pier Paolo Pasolini, a cui Otello Cenci, con questo spettacolo, dedica un omaggio in occasione del centenario dalla nascita.
In Liberi tutti! al centro della riflessione è il tema della libertà, vertice sommo dell’umana grandezza, che però implica anche l’errore, la ribellione, l’odio, il dolore.
Come gestire dunque il rischio vertiginoso dell’essere liberi? Come convivere o addirittura difendere l’ingombrante libertà degli altri intorno a noi?
Otello Cenci porta in scena un’appassionata e vivace meditazione sui grandi interrogativi esistenziali che accompagnano la vita dell’uomo, invitandoci a riflettere insieme e a cercare una possibile risposta.
Lo spettacolo è realizzato grazie al sostegno di Ministero della Cultura, Gruppo A2A, Gruppo BCC Agrobresciano, Fondazione ASM, Fondazione della Comunità Bresciana Onlus e Intesa Sanpaolo.