Un weekend nel blu a tinte noir. No, non è un cromatico gioco di parole, ma una divertente opportunità che si può cogliere per vivere gli ultimi giorni di agosto (che chiudono la vacanza o tirano la volata a quella in programma per settembre), godendosi il relax del blu del mare di Lignano Sabbiadoro e gli interventi di grandi scrittori, al centro degli ultimi incontri del Lignano Noir, il festival dedicato a Giorgio Scerbanenco.
Nel 2011, le figlie dello scrittore hanno affidato in deposito alla biblioteca del Comune il materiale dell’archivio paterno composto di romanzi, manoscritti e dattiloscritti originali con le correzioni a penna, gli articoli, le ricerche e gli appunti di lavoro. E in onore di Scerbanenco è stato creato il festival dedicato proprio al noir, genere di cui l’autore era maestro. La figlia Germana segue la direzione artistica e in 5 anni l’evento ha portato nella località delle riviera friulana firme di respiro internazionale, quali Carlo Lucarelli e Franco Forte, protagonisti degli ultimi appuntamenti dell’edizione 2019.
Lucarelli prenderà parte alla proiezione in anteprima di venerdì 30 agosto e alla premiazione di sabato 31 agosto che vedrà anche la presenza di Franco Forte, mattatore dell’incontro di domenica 1° settembre “Un libro, un caffè con…”. Scrittore, saggista, traduttore, autore televisivo di fortunate serie come “Distretto di polizia” e “R.I.S”, nonché direttore delle collane da edicola Mondadori “Il Giallo Mondadori”, “Urania” e “Segretissimo”, Forte incontrerà il pubblico per parlare del suo ultimo libro “Romolo – Il primo re”.
Le onde, la sabbia, le dune, la pineta, i profumi e i colori di Lignano sono presenti in molte pagine di Scerbanenco che li immortalò in alcuni libri e racconti. Di Lignano si innamorò verso la fine degli anni ’50 nel corso di un viaggio in cui da Venezia decise di spingersi a est, invece di dirigersi a sud come spesso avveniva, alla volta del ferrarese e dei lidi di Comacchio. Rimase colpito dall’ampiezza di quella che allora era una spiaggia ancora poco vissuta, dalla sabbia, dal mare, dalle pinete, elementi delle natura che componevano una sorta di habitat perfetto.
In loro trovo l’ispirazione e decise di trasferirsi a Lignano nei primi anni ’60 proprio per dedicarsi unicamente alla scrittura, dopo un lungo periodo milanese in cui ricoprì la doppia veste di giornalista e scrittore.
E per preparare al meglio il weekend e ritrovare gli elementi che incantarono Scerbanenco può essere interessante leggerne o rileggerne proprio le pagine lignanesi, quelle, per esempio, del romanzo “La sabbia non ricorda” o di “Al mare con la ragazza”, divertendosi a tracciare analogie e differenze rispetto a ciò che si vede oggi. Con la certezza, prima di partire, che anche se gli anni hanno fatto crescere i frequentatori dei lidi lignanesi, è rimasta immutata la bellezza di luoghi come la foce del Tagliamento, le ampie distese verdi della pineta, Punta Faro e i placidi specchi d’acqua della laguna di Marano. Il tramonto è un momento magico e per un attimo, come per incanto, si può immaginare quello che vide lo scrittore e che desiderò ritornare ad ammirare.