L’immagine di Papa Francesco convalescente che si reca a San Pietro senza la talare…

di Andrea Filloramo 

L’immagine di Papa Francesco convalescente che si reca a San Pietro senza la talare, indossando pantaloni neri, ha fatto il giro del web e dei media. Si tratta di una scena davvero inusuale per un Papa, che rompe con l’iconografia tradizionale del pontefice visto sempre con una tunica bianca.  

Da osservare che la talare, fino a qualche decennio fa, non solo era una divisa ma un “abito sacro” che i vescovi, i preti, erano obbligati di indossare per non incorrere in sanzioni molto pesanti. 

Ciò valeva fino agli anni 60 per gli stessi seminaristi, anche se ancora non ordinati. 

Questa prassi nei seminari era particolarmente rigorosa.  

In essi togliersi la talare era considerato una mancanza grave, proprio perché la veste simboleggiava un impegno pubblico alla vocazione.  

Essa poteva essere dismessa la sera, stando a letto, prima di dormire.   

Indossarla sempre, infatti, aveva anche una funzione di disciplina e testimonianza: ricordava al seminarista la sua scelta di vita e lo rendeva riconoscibile come candidato al sacerdozio. 

Con il tempo, e soprattutto dopo il Concilio Vaticano II, molte regole disciplinari si sono ammorbidite e l’uso della talare per i preti è diventato meno rigido, variando anche a seconda dei Paesi e delle diocesi.  

In Italia, in ogni caso, la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ha stabilito nel 1983 che, al di fuori delle celebrazioni liturgiche, il clero in pubblico deve indossare la talare o il clergyman (camicia con colletto ecclesiastico), preferibilmente nei colori nero, grigio scuro o blu scuro. 

Questa apparizione in pantaloni di Papa Begoglio potrebbe essere legata a esigenze pratiche dovute alla sua convalescenza: forse per comodità o per motivi medici, egli ha scelto un abbigliamento più semplice e informale.  

Nulla, però, il Papa fa per caso e anche un piccolo gesto come questo può avere, al pari di tanti altri ai quali egli ci ha abituati, un impatto simbolico molto forte e può rafforzare l’immagine di un Pontefice vicino alla gente, umano e fuori dagli schemi. 

Forse il farsi vedere in pantaloni neri in S. Pietro di Papa Francesco è da considerare una “sfida”, al clericalismo, che egli considera uno dei “ brutti” mali della Chiesa cattolica, una cultura chiusa e autoreferenziale, una forma di potere sacralizzato, che “annulla la personalità dei cristiani, limita l’iniziativa e distrugge la forza battesimale” e che occorre combattere in tutti i modi anche compiendo, quando è necessario,  gesti inusuali e non abituali.