Nel percorso verso il 50° (2 luglio 2021), per Caritas Italiana l’anno che sta per concludersi doveva essere dedicato al tema della “Missione”. Inevitabilmente però la pandemia legata alla diffusione del COVID-19 ha portato a stravolgere quanto programmato, a partire dal 42° Convegno nazionale delle Caritas diocesane che doveva tenersi a Milano dal 23 al 26 marzo 2020, e ad affrontare “nella concretezza della carità” nuove sfide e nuovi impegni.
«Se la dimensione della Parola, quella dei Sacramenti e quella comunitaria subiscono inevitabili limitazioni, non può invece venire meno la dimensione della Carità di cui voi, in prima linea, siete i testimoni nelle e con le vostre comunità». Scrivono così a marzo 2020 – all’inizio del lockdown nazionale – il Presidente di Caritas Italiana, mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, e il Direttore, don Francesco Soddu, in una lettera inviata a tutte le Caritas diocesane. «Pur con tutte le cautele del caso e con la prudenza necessaria – proseguono -, senza esporsi ed esporre altri a inutili rischi, è chiaro che non possono venir meno i servizi essenziali a favore dei poveri, quali le mense, gli empori, i dormitori, i centri di ascolto, ecc., che le Caritas a livello diocesano e parrocchiale assicurano quotidianamente. Neppure possono essere trascurati i “nuovi” bisognosi di oggi e, inevitabilmente, di domani, e anche chi viveva già situazioni di difficoltà e vede peggiorare la propria condizione: gli anziani spesso soli con le loro paure, le famiglie che si devono far carico dei figli che non possono frequentare le scuole, i lavoratori lasciati a casa con preoccupanti prospettive per il futuro, i rifugiati, i detenuti, gli ammalati (anche di altre malattie), ecc. Sappiamo che vi state dando da fare per tutto questo, con la consueta generosità, con la lucidità necessaria e con la capacità di inventiva che non manca mai nelle nostre Caritas. Per questo vi esprimiamo il nostro grazie e il nostro incoraggiamento, assicurando il sostegno e la vicinanza nostra e degli operatori di Caritas italiana».
Nell’ambito della campagna
“Emergenza Coronavirus: la concretezza della Carità”, in questi mesi i
10 milioni di euro messi a disposizione dalla
Conferenza Episcopale Italiana dai fondi per l’8xmille, e gli
oltre 5 milioni di offerte raccolte sono serviti a sostenere le varie iniziative delle Caritas diocesane per far fronte alla crisi sociale ed economica provocata dalla pandemia.
In particolare sono stati destinati ad iniziative di sostegno al lavoro, per cibo e beni materiali, alle parrocchie e al supporto alle Caritas diocesane per mantenere aperti i servizi caritativi (centri di ascolto, mense, servizi di distribuzione alimentare, dormitori, strutture di accoglienza, servizi domiciliari, unità di strada…) garantendo la salute e la sicurezza sia delle persone che ne usufruiscono, sia degli operatori/volontari impegnati. Un dato confortante è il coinvolgimento della comunità e l’attivazione solidale che ha riguardato enti pubblici, enti privati o terzo settore, parrocchie, gruppi di volontariato, singoli, ma anche aziende e gruppi industriali.
In parallelo è stata intensificata l’attività di ascolto e ricerca di Caritas Italiana sulla povertà legata alla pandemia, con tre monitoraggi i cui risultati sono stati raccolti nel Rapporto dal titolo
“Gli anticorpi della solidarietà”, pubblicato in occasione della
Giornata mondiale di contrasto alla povertà del 17 ottobre. Analizzando il periodo maggio-settembre del 2019 e confrontandolo con lo stesso periodo del 2020 è emerso che da un anno all’altro
l’incidenza dei “nuovi poveri” è passata dal 31% al 45%: quasi una persona su due che si rivolge alla Caritas lo fa per la prima volta. È aumentato in particolare il peso delle famiglie con minori, delle donne, dei giovani, dei nuclei di italiani che risultano in maggioranza (52% rispetto al 47,9 % dello scorso anno) e delle persone in età lavorativa. In questo tempo inedito, gli interventi della rete Caritas sono numerosi e diversificati. In base all’ultima rilevazione in ben 136 diocesi sono stati attivati fondi dedicati, utili a sostenere le spese più urgenti (affitto degli immobili, rate del mutuo, utenze, acquisti utili alla ripartenza dell’attività, ecc.). Complessivamente sono stati 2.073 i piccoli commercianti/lavoratori autonomi accompagnati. Una vivacità di iniziative e opere realizzate anche grazie all’azione di circa 62mila volontari, a partire dai
giovani impegnati nel Servizio Civile Universale.
Sul fronte delle
collaborazioni da ricordare in particolare quelle con
Banca Etica, con la firma di un accordo quadro che punta all’inclusione finanziaria come essenziale elemento di inclusione sociale anche attraverso il microcredito per dare risposte ai bisogni delle persone più fragili, e con Legambiente, che ha portato alla pubblicazione il 27 novembre del
1° Rapporto “Territori civili. Indicatori, mappe e buone pratiche verso l’ecologia integrale”. Inoltre lo scorso 25 novembre è stato annunciato un Protocollo d’intesa per un sistema di microcredito per le donne vittime di violenza, firmato da Ministra Pari Opportunità e Famiglia, Abi, Federcasse, Caritas Italiana, Ente Nazionale Microcredito.
In
Europa, oltre all’attenzione sull’impatto della pandemia nelle zone sensibili del continente, pensiamo ai Balcani e all’Isola di Lesbo con i rifugiati, l’impegno di Caritas Italiana si è concretizzato nel contributo alla presentazione il 19 febbraio 2020, alla vigilia della Giornata mondiale della giustizia sociale, del nuovo
“Cares Report”, Rapporto sulla povertà nel continente europeo.
A livello internazionale Caritas Italiana ha lavorato intensamente in Siria, Libano, Giordania fornendo assistenza umanitaria a migliaia di profughi, così come da oltre 5 anni in Turchia, Grecia e nei paesi interessati dalla rotta balcanica. Si tratta di un lavoro sul campo, a fianco delle Caritas di questi paesi, che ha permesso nel tempo la strutturazione di interventi di emergenza, attività di formazione e accompagnamento degli operatori locali e il coordinamento di una Task force delle Caritas del Sud Est Europa.
È stata anche avviata la
Campagna con FOCSIV “Dacci il nostro pane quotidiano”, un’occasione di impegno e mobilitazione, in primo luogo per sensibilizzare le comunità cristiane e tutta l’opinione pubblica, riflettendo e impegnandosi sulle conseguenze della pandemia a livello globale, in particolare rispetto ai temi della fame, della povertà, del lavoro, dell’educazione, delle disuguaglianze grazie anche agli approfondimenti proposti mensilmente sul sito
www.insiemepergliultimi.it. Non sono mancate inoltre le iniziative a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto in
Turchia e nel
Mar Egeo,
dall’esplosione che si è verificata a Beirut e dalla crisi economico-finanziaria in tutto il Libano. Sono continuati progetti e microprogetti di sviluppo in circa 80 Paesi, tra i quali il sostegno sanitario in Venezuela, la ricostruzione in Mozambico, gli aiuti di emergenza dopo
il supertifone Goni nelle Filippine e dopo
il sisma che a fine anno ha colpito la Croazia. Si sono ricordati i
9 anni dall’avvio della guerra in Siria, il
decennale del terremoto che ha devastato Haiti e gli
8 anni dall’indipendenza del Sud Sudan. Vari
Dossier con Dati e Testimonianze (DDT), tutti pubblicati online, hanno permesso di approfondire varie problematiche nazionali, europee ed internazionali e anche di ricordare la figura di
Graziella Fumagalli a 25 anni dalla sua uccisione in Somalia.