L’INTERVENTO: OGNI DUE SETTIMANE SCOMPARE UNA CHIESA IN FRANCIA

Un altro tema che non riesce a fare breccia sui media è quello della vandalizzazione dei luoghi di culto cristiani presi di mira in Francia. Ogni tanto qualche blog ne parla ma poi non succede nulla. Recentemente è uscito un breve editoriale su Il Foglio a firma di Matteoa Matzuzzi (Tra roghi e furti, in Francia aumentano gli attacchi contro le chiese, 6.2.25, Il Foglio) Matzuzzi fa riferimento a un Rapporto dell’intellegence francese riportato da Europe 1.

Si registra allo stesso tempo una ripresa degli attacchi contro gli edifici di culto cattolici: quasi cinquanta tentativi d’incendio nel 2024, contro i trentotto dell’anno precedente. E Matzuzzi fa un elenco di chiese incendiate e vandalizzate. E’ “un quadro tutt’altro che confortante, considerato l’anno giubilare appena iniziato, con il carico di cerimonie, celebrazioni e raduni di fedeli in luoghi chiusi e aperti. Il problema non è nuovo ed è ben più profondo di un vandalismo da weekend praticato da giovani annoiati che non trovano di meglio che distruggere la vetrata di qualche chiesa o rompere una statua della Vergine”. Matzuzzi cita il professore filosofo francese Rémi Brague, in una lectio magistralis pubblicata da Il Foglio, aveva detto: “Si percepisce anche nelle élite occidentali un odio verso il cristianesimo. Non mi riferisco solo a un fenomeno passivo come la disaffezione verso la pratica religiosa, ma piuttosto a un desiderio positivo di estinguere la Chiesa e la religione, in particolare quella cattolica. In Francia, diverse chiese sono state distrutte; alcune sono state bruciate. Hanno decapitato un sacerdote. Quando i presunti umoristi e i giornalisti si burlano della religione, il bersaglio principale è il cristianesimo”.

Dello stesso argomento ne ha parlato Lorenza Formicola su Lanuovabussola (Cristianofobia. Francia scristianizzata: ogni due settimane scompare una chiesa, 24.2.25, Lanuovabq.it) Anche Formicola fa riferimento al Rapporto di Europa1, e propone un elenco dettagliato delle chiese vandalizzate.

“Quel che più stupisce, però, dal rapporto dell’intelligence è la velocità supersonica con cui si diffonde la cristianofobia oltralpe. La strategia è sempre la stessa, la tattica si evolve. O forse è soltanto sempre più ‘fantasiosa’. Da un lato ci sono le chiese in fiamme, dall’altra profanazioni e furti. L’incendio della chiesa dell’Immacolata Concezione di Saint-Omer, Pas-de-Calais, con la guglia, e il resto, inghiottiti dalle fiamme sul modello Notre Dame, per esempio, è solo uno degli ultimi, e più spettacolari, senza nessun colpevole”. Proseguendo nell’elenco, “La chiesa di Saint-Hilaire-le-Grand di Poitiers, del X secolo e patrimonio dell’UNESCO, dove ad ottobre sono stati appiccati ben due incendi e distrutte tutte le statue, è stata la quinta, in due anni vittima di vandalismo nella sola Poitiers. Tre solo negli ultimi sei mesi: la chiesa di Saint-Porchaire che ha visto l’antica statua del Sacro Cuore di Gesù andata in mille pezzi; la chiesa di Santa Teresa che oggi non ha più statue integre e i banchi sono stati dati alle fiamme; mentre a Saint-Jean de Montierneuf è stato trafugato il tabernacolo.

Dalla Nuova Aquitania all’Île-de-France fino all’Alvernia-Rodano-Alpi e l’Occitania passando per il Grand Est è tutta la Francia interessata dalla ferocia anti cristiana. Le forze anonime che stanno muovendo guerra alla realtà cristiana di Francia non si limitano al rogo delle chiese; il fenomeno è molto più esteso e multidimensionale. Non solo devastazione si registrano anche interruzione delle sacre celebrazioni eucaristiche,Come nella chiesa di Saint-Germain-en-Laye, per esempio, quando a Natale un uomo è salito sull’altare, e al grido di ‘Allah Akbar’ ha mostrato le natiche ai fedeli. Oppure quando la scorsa Pasqua, è stato invece sventato un attentato pianificato dallo Stato islamico contro un paio di chiese la notte santa. Tutto si fa ancora più preoccupante se si pensa al calendario di funzioni religiose che l’anno giubilare ha previsto con annessi raduni di fedeli”.

E’ esagerato scrivere che questi attentati in nome di Allah, non abbiano nulla a che fare con l’islam, come alcuni continuano a ripetere?. È infatti il cristianesimo ad essere preso di mira in quanto tale. L’assassinio di padre Hamel, le tre persone massacrate a Nizza colpevoli di essere in una chiesa cattolica, sono solo alcuni esempi più eclatanti. Anche se ci sono le profanazioni di matrice politica e religiosa, ad opera di attivisti appartenenti al mondo anarchico e del femminismo; nel secondo caso si tratta di episodi riconducibili a gruppi satanisti allo scopo precipuo di dissacrare. Ma non ci sono solo le chiese ad essere prese di mira il Rapporto riporta che c’è anche il fenomeno di vandalizzare le singole croci sparse nel territorio.Fra il 2015 ed il 2019 lungo i Pirenei si è verificata anche un’ondata di incursioni, i cui protagonisti mai sono stati identificati, contro le croci installate sulle sommità delle montagne. Parliamo di croci che pesano anche più di 40 chili: per abbatterle gli ignoti arrivavano muniti di smerigliatrici e, divelte, le lanciavano nel vuoto. In quattro anni erano state distrutte e rubate più croci di quante il Consiglio Dipartimentale dei Pirenei orientali fosse in grado di aggiustare e rimpiazzare, e nel settembre del 2019 le autorità hanno deciso di arrendersi, comunicando che sulle vette non sarebbero state installate nuove croci, né riparate: un costo eccessivo anche alla luce di vandalismi in costante aumento. Così, oggi sono sparite tutte le croci che caratterizzavano il panorama lassù”. Pertanto, quella francese ormai è una Chiesa ferita e ripiegata. Secondo Edouard de Lamaze, presidente dell’Observatoire du patrimoine religieux di Parigi, «una chiesa scompare in Francia ogni due settimane, bruciata, venduta, abbattuta. Due terzi degli incendi sono dolosi: se continuiamo così la nostra eredità sarà completamente distrutta. Perderemo tutto».

L’Osservatorio che dirige ha contato una media di mille attacchi anticristiani tra incendi, distruzioni di statue e furti di ostie all’anno. “E, in questa cornice, ha previsto che il 10% del patrimonio religioso verrà distrutto, oppure abbandonato, entro il 2030. Significa che cinquemila chiese rischiano di sparire tra attentati, secolarizzazione e deteriorazione degli edifici figli soprattutto della mancanza di volontà – sia per le gerarchie politiche che religiose – di mantenere in vita un patrimonio che è lo spirito della Francia”. Tuttavia, sembra che questa situazione di degrado è dovuta anche al fatto «le chiese non sono più frequentate, dunque non sono più oggetto di manutenzione». Di fronte a questa massiccia e mirata devastazione la comunità cattolica dovrebbe organizzare una reazione, specie sul piano culturale e le autorità dovrebbero porsi il problema di investire maggiori risorse per perseguire penalmente gli autori di roghi e profanazioni. Ma, ad oggi, tra l’accidia dei primi e l’indolenza dei secondi si è soltanto nel bel mezzo di un’accelerazione di una scristianizzazione opprimente e violenta. E pensare che la prima cosa che si fa quando si visita una piccola o grande città è la chiesa.

a cura di DOMENICO BONVEGNA