“Mala tempora currunt” per la Chiesa cattolica sommersa dagli scandali sessuali, che si ripetono vergognosamente in ogni angolo anche il più remoto del mondo e che hanno come sofferti protagonisti non solo i soliti preti che annoiati, stressati, demotivati, lontani dallo spirito evangelico…
di ANDREA FILLORAMO
“Mala tempora currunt” per la Chiesa cattolica sommersa dagli scandali sessuali, che si ripetono vergognosamente in ogni angolo anche il più remoto del mondo e che hanno come sofferti protagonisti non solo i soliti preti che annoiati, stressati, demotivati, lontani dallo spirito evangelico, si danno al godimento dei sensi con donne, uomini o bambini, come del resto pensavano e continuano a pensare molti che non credono alla loro sbandierata castità, ma anche vescovi e cardinali.
Appare, quindi, sempre di più che il fenomeno di una sessualità incontrollata ma per molto tempo resa impenetrabile dall’omertà, sia molto diffusa presso il basso e l’alto clero e sia talmente radicata che è difficile estirparla, quasi che sia una fatale patologia tutta particolare data da un virus, di cui non si riesce a trovare un anticorpo che almeno ne limiti i danni.
Diciamolo con coraggio: facciamo in modo che la Chiesa Cattolica si renda perfettamente conto che ai giorni nostri non può più essere retta, come scrive Marco Marzano in “Abuso” da “una casta clericale tutta maschile e celibe formata intorno ai valori della fedeltà assoluta e della disciplina di corpo all’interno di istituzioni totali e claustrofobiche come i seminari e poi investita del monopolio assoluto nella gestione del sacro, della competenza esclusiva di tutti gli aspetti cruciali della vita dell’istituzione”.
Ciò non significa “sfasciare” l’Ordine Sacro” ma renderlo un servizio ecclesiale più efficace, libero e partecipato, meno mistico e più reale.
Il prete, inoltre, non può essere più inteso come un professionista del sacro ma come un fratello, che “spezza il pane” e sa come spezzarlo per darlo a tutti, un uomo che non si distingue dagli altri uomini, che non veste una talare o porta appiccicata alla giacca o legata al collo una piccola croce.
Egli ha un carisma che non ha nulla a che fare con la castità per il “Regno dei cieli”, alla quale viene costretto per tutta la vita, castità che è spesso solo apparente.
Si spera che la Chiesa, tirando le somme su quanto, in clima di trasparenza sta avvenendo nella rivelazione degli scandali sessuali del clero, voluta da Papa Francesco, non abbandoni i suoi preti ad una visione ascientifica, falsa e distorta della sessualità.
Tale visione come risulta dall’esperienza conduce o al disordine sessuale fino a giungere alla pedofilia o per i preti più “ieratici” a uno stile di vita non confacente con quello dei preti, molto insoddisfacente, simile a quello degli “anoressici sessuali”, dominati da rigidità, apatia, passività.
Ritengo che la Chiesa abbia bisogno di “uomini nuovi” e quindi di preti nuovi che sostituiscano, anche se gradatamente quelli che non riescono a guardare il mondo e l’uomo con occhi diversi.