È un primo passo per tornare a partecipare alle celebrazioni liturgiche con la necessaria cautela, quello che emerge dalla nota del Comitato tecnico scientifico che il dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione del Viminale ha inviato ai prefetti con la circolare firmata dal capo dipartimento Michele di Bari.
Nel rispondere ad alcuni quesiti della Conferenza episcopale italiana (CEI), il Comitato segnala che “… sulla base degli attuali indici epidemiologici, è possibile la reintroduzione dei cori e dei cantori, i cui componenti dovranno mantenere una distanza interpersonale laterale di almeno 1 metro e almeno 2 metri tra le eventuali file del coro e dagli altri soggetti presenti. Tali distanze possono essere ridotte solo ricorrendo a barriere fisiche, anche mobili, adeguate a prevenire il contagio tramite droplet. L’eventuale interazione tra cantori e fedeli deve garantire il rispetto delle raccomandazioni igienico-comportamentali e in particolare il distanziamento di almeno 2 metri.”
“Durante lo svolgimento delle funzioni religiose – prosegue la nota – non sono tenuti all’obbligo del distanziamento interpersonale i componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi/congiunti, parenti con stabile frequentazione; persone, non legate da vincolo di parentela, di affinità o di coniugio, che condividono abitualmente gli stessi luoghi e/o svolgono vita sociale in comune”.