Mercoledì 20 marzo, con un giorno d’anticipo rispetto alla data fissata dall’ONU, gli alunni della scuola primaria “Simone Neri” di Giampilieri hanno celebrato la Giornata mondiale contro il razzismo. L’iniziativa dell’IC “Santa Margherita”, diretto dalla prof.ssa Laura Tringali, è stata proposta nell’ambito del progetto extracurriculare “In dialogo…” che, coordinato dall’insegnante Antonina Busà, da alcuni anni si prefigge come scopo l’educazione alla dialogicità in ogni ambito umano, in particolare il dialogo ecumenico fra le confessioni cristiane e quello interreligioso con le religioni non cristiane.
La celebrazione della Giornata che l’ONU ha istituito per promuovere il rispetto nei confronti di ciascun essere umano al di là di ogni diversità etnica e socio-culturale è stata vissuta con viva partecipazione in un momento storico che vede nel nostro Paese il ripetersi frequente di episodi di intolleranza verso il diverso. I piccoli alunni hanno presentato nell’incontro i lavori frutto delle loro riflessioni di speranza per un futuro di dialogo, accoglienza, tolleranza e promozione umana.
Dall’etimologia e dalla genesi del fenomeno del razzismo alle domande “Cosa possiamo fare per sconfiggerlo?”, “I testi sacri cosa ci insegnano?”, attingendo al contributo sul tema di alcuni grandi testimoni i piccoli alunni hanno potuto sperimentare che è possibile passare dalle parole ai fatti.
Apprezzata la testimonianza del responsabile dell’associazione Walking together, don Andrea Cardile, e di alcuni volontari che hanno documentato con immagini e filmati la loro esperienza di aiuto al diverso e di superamento dei pregiudizi nei campi di missione. “I bambini in Africa non hanno bisogno di alcuna sollecitazione allo studio e il loro doposcuola consiste nel sostenere la propria famiglia, svolgendo dei lavori nei campi. Fanno i conti con le conchiglie. Basta poco per farli contenti. I bambini in Africa sorridono, sempre! In Africa basta avere i capelli biondi per essere derisi e i diversi siamo noi!”
Con il loro impegno i soci Walking together sono riusciti a finanziare la costruzione di scuole per garantire il diritto all’istruzione, a dotare di pannelli solari per una fornitura di energia, pozzi per attingere acqua, cisterne per acqua piovana, oltre all’acquisto di sementi e attrezzi agricoli e hanno dimostrato che lo scambio e la contaminazione piuttosto che impoverire arricchiscono tutti. Lo sforzo umanitario dei volontari è sempre contraccambiato dall’insegnamento sul valore della vita e delle piccole cose che i popoli del continente africano custodiscono come un tesoro.
Il messaggio che l’incontro ha lanciato è chiaro: il razzismo è un fenomeno diffuso ma con l’educazione al dialogo e alla solidarietà si può sconfiggere!
Antonina Busà