Messina – Si è svolta nei locali della biblioteca dell’IC “Santa Margherita” diretto dalla prof.ssa Fulvia Ferlito la VII edizione della Giornata Mondiale del Vivere Insieme in Pace nell’ambito del progetto extracurricolare “In dialogo…” coordinato dall’insegnante Antonina Busà. Gli alunni delle classi IV e V dei plessi scolastici di Briga Marina, “S. Neri” e Santo Stefano Medio hanno lavorato a classi aperte sul tema della Giornata che mira a promuovere il desiderio di vivere e agire insieme per costruire un mondo sostenibile di pace, solidarietà e armonia.
Numerosi gli spunti per riflettere e maturare sul cammino di una convivenza pacifica. L’esperienza dei primi cristiani che vivevano insieme fraternamente, il racconto del leprotto nato sordo e la solidarietà manifestata dagli animali del bosco che riconoscendone la fragilità gli offrono protezione e salvezza, piuttosto che farne un gustoso quanto facile e prelibato bocconcino. L’esempio del puzzle, tanti pezzi diversi gli uni dagli altri ma che nell’accoglienza della diversità realizzano insieme un’immagine armoniosa. “La pace è un’arte che non si improvvisa, ma può essere insegnata” diceva Bruno Husser e una volta imparata va insegnata ancora. Ed è ciò che persegue l’istituzione scolastica con i percorsi e le numerose attività didattiche che propone per la crescita umana e valoriale dei futuri cittadini del mondo.
Gli alunni hanno espresso le loro sintesi, dando il meglio di sé stessi, nella realizzazione di disegni e testi poetici, dimostrando di avere interiorizzato il senso dell’iniziativa. Il momento culminante della Giornata è stato il contributo offerto dalla dottoressa Giulia Ceccutti, membro del consiglio direttivo dell’Associazione Italiana Amici di Neve Shalom – Wahat Al-Salam che ha illustrato, rispondendo alle numerose domande degli alunni, la vita del villaggio Neve Shalom – Wahat Al-Salam che si trova a circa 60 chilometri da Gerusalemme, testimonianza della possibile convivenza pacifica tra ebrei e palestinesi. Nel villaggio ognuno esprime liberamente la propria idea e alla fine prevale l’unione e il desiderio della pace, si fa vacanza sia il venerdì che il sabato e alle feste religiose partecipano tutti come durante il mese del Ramadan gli ebrei partecipano al pasto serale dei musulmani. Nella scuola del villaggio si insegnano le discipline con due insegnanti in contemporanea, ebreo e arabo, e ognuno parla nella propria lingua madre. La scuola inizia con dieci minuti di attività fisica e le attività didattiche, molto spesso, avvengono all’aperto e a classi aperte con i bambini più grandi che aiutano quelli più piccoli. Riconoscere l’identità dell’altro dal nome e da niente altro e rispettarlo a prescindere da tutto: questo è il messaggio finale che sintetizza le finalità del progetto.