Mons. Michele Pennisi: La mafia si combatte anche a scuola

Un messaggio di mons. Michele Pennisi nel venticinquesimo anniversario dell’assassinio del piccolo Giuseppe Di Matteo…

Lunedi 11 gennaio 2021 ricorre il 25° anniversario della barbara uccisione del bambino Giuseppe Di Matteo sciolto nell’acido dai suoi carnefici dopo 779 giorni di prigionia, volendo punire con questo terribile gesto il padre diventato collaboratore di giustizia. Si trattò di un omicidio spietato che mostrò il volto disumano della mafia ed ebbe l’effetto di aumentare l’orrore popolare verso il fenomeno mafioso.

Ringrazio i membri dell’associazione Parlamento della Legalità Internazionale e il suo presidente Nicola Mannino che hanno voluto organizzare questa commemorazione e che ogni anno hanno chiamato a raccolta studenti da tutta la Sicilia per dare vita a un appuntamento chiamato “Un fiore per Giuseppe “ e  nel 2014  nel “ Giardino Della Memoria”  vollero collocare  la  “Croce del Riscatto”, che io stesso ho benedetto. Quest’anno hanno proposto una significativa iniziativa che coinvolge tutte le scuole: un’ora di lezione dedicata alla memoria di Giuseppe.

Voglio esprimere anche la mia vicinanza alla mamma di Giuseppe  signora Franca  Castellese e a tutti i genitori delle vittime innocenti della criminalità mafiosa, ma anche affermare la speranza nella sconfitta della cultura della morte e dell’affermarsi della cultura della vita , della legalità e della solidarietà.

La resistenza alla mafia, passa attraverso un rinnovato impegno educativo che porti ad un cambiamento della mentalità, che deve iniziare fin da bambini. Il senso della legalità non è un valore che si improvvisa. La sua affermazione è affidata alla collaborazione di tutti e in modo particolare alla famiglia, alla scuola, alle associazioni giovanili, alla Chiesa e alle varie istituzioni pubbliche.

La Chiesa sente di avere una sua responsabilità per la formazione di una diffusa coscienza civile di rifiuto della mentalità mafiosa e non si sente estranea all’impegno, che è di tutta la società siciliana, di liberazione dalla triste piaga della mafia.

A questo proposito voglio ricordare quanto scrisse il beato Don Pino Puglisi vittima della violenza mafiosa:” E’ importante parlare di mafia, soprattutto nelle scuole, per combattere contro la mentalità mafiosa, che poi qualunque ideologia disposta a svendere la dignità dell’uomo per soldi. Non ci si fermi però ai cortei, alle denunce, alle proteste. Tutte queste iniziative hanno valore ma, se ci ferma a questo livello, sono soltanto parole. E le parole devono essere confermate dai fatti”.

Esprimo la più dura condanna per chi ha commesso questo atroce delitto, che denota  la mancanza del santo timor di Dio e dei valori morali  fondamentali a partire dalla la sacralità della vita umana e dal rispetto degli elementari diritti dei bambini e prego il Signore perché converta i loro cuori dia  loro la forza di riparare il male fatto.

Noi siamo sicuri che il piccolo Giuseppe, come i santi innocenti uccisi da Erode, è un fiore meraviglioso nel giardino di Dio, è una nuova stella che brilla nel firmamento del cielo, è nel cuore di Dio ricco di misericordia circondato dagli angeli e i santi.

Mons. Michele Pennisi

Arcivescovo di Monreale e Guida spirituale del Parlamento della Legalità Internazionale