Mostra Vara e Giganti di Caterina Fogliani: quando arte, amore sacro e profano si fanno donna

Messina – I chiostri dell’Arcivescovado ospitano, già dall’8 agosto e fino alla sera della processione della Vara prevista per ferragosto, la prima mostra scultorea a tema Vara e Giganti di Caterina Fogliani.

L’artista salernitana, ma messinese in quanto nipote del celebre inventore del cinema sonoro, il concittadino Giovanni Rappazzo, propone alla città la collezione delle sue opere realizzate con una tecnica che unisce i gusti per il realismo e per la fiaba, genere che ben dialoga con la leggenda dei giganti Mata e Grifone, rappresentati da Fogliani nelle principali scene della vita lussuriosa, sanguinaria di Grifone e della pietas religiosa di Mata, antitesi che diventano ideale connubio, secondo la leggenda messinese, grazie al potere dell’amore spirituale, con la conversione di Grifone al cattolicesimo, ed erotico – carnale con l’innamoramento del moro per Mata.

Al ciclo dei giganti fanno seguito le diverse riproduzioni della macchina votiva della Vara, miniature realizzate in diverse scale, secondo il particolare gusto dell’artista che ha accentuato l’ascesa al cielo dell’Assunta in un tripudio di angeli coloratissimi e bellissimi attorno a un sole dorato che contraddistingue il carro votivo di cinquecentesca costruzione.

Accompagna la collezione il quadro realizzato dal professore di lettere Tamburello Francesco, nella cui pittura la Vara viene reinterpretata come una pianta da cui angeli spiccano il volo attorno all’Assunta sorretta dal Cristo, la cui posa richiama quella dei putti dell’Assunzione di Guido Reni, ove un sole dechirichiano illumina la piazza del Duomo (anch’essa dechirichiana) in cui la Cattedrale è contrapposta al palazzinare costante della città, ove i giganti vengono raffigurati come due maschere teatrali poggiate sopra i loro rispettivi cavalli che diventano, nella composizione, due sculture a dondolo per il gioco del ferragosto locale, il tutto con un vago richiamo all’arte di Marc Chagall.

A tagliare il nastro inaugurale della mostra, l’8 agosto, è stato l’Assessore alla Cultura, Prof. Enzo Caruso, il quale ha apprezzato l’arte e la collezione di Caterina Fogliani, anticipando i successivi interventi del Professor Tamburello Francesco nell’ambito dell’illustrazione storica della Vara e della leggenda dei Giganti, dell’organizzatrice Nuccia di Gennaro, della presidentessa di ACISJF Terre Solidali Messina Anna Maria Tarantino, le cui parole hanno ricordato l’importante attività di volontariato dell’associazione nei confronti delle donne in difficoltà del territorio, esaltando così il ruolo delle donne in aiuto alle donne nell’ambito di una mostra in cui la spiritualità è donna nella figura dell’Assunta come nell’amore di Mata, sentimento forte al punto da suscitare la conversione di Grifone.

Hanno fatto seguito la riflessione sul valore del simbolo nella cristianità del parroco della chiesa di S. Camillo, Padre Hubert Goudjinou e l’intermezzo musicale di Padre Giovanni Lombardo caratterizzato da splendidi brani di Giovanni Allevi, Domenico Paradisi e Ludovico Einaudi.

La mostra Vara e Giganti di Caterina Fogliani rimane aperta dalle 18.30 alle 20.00 sino al 14 agosto, mentre il 15, durante la processione della Vara, sarà fruibile dalle 18.30 alle 22.30, sempre con ingresso gratuito.